Luca Pelagatti
L'espressione «rapina in villa» evoca persone terrorizzate, banditi mascherati, acido sentore di paura. Tutti gli elementi che si ritrovano nel colpo messo a segno da alcuni sconosciuti che, nel tardo pomeriggio di qualche giorno fa, hanno preso di mira una villetta nella zona di Porporano. Una razzia messa a segno con freddezza e precisione da banditi professionisti che, certamente, hanno agito dopo avere preparato il colpo con cura. E che, supposizione assai ovvia, erano certi di poter trovare un ricco bottino.
Lo rivela la tecnica usata e la decisione nell'affrontare la loro vittima anche se per ricostruire l'accaduto sono pochissimi i dettagli che trapelano dagli investigatori della questura che usano le formule di rito per proteggere le indagini in corso. Tuttavia nella zona di Porporano la notizia ha impiegato poco a diffondersi e, soprattutto, a creare allarme nei residenti che per l'ennesima volta parlano di un territorio con pochi controlli. E dove chi abita isolato fa i conti con la paura quotidiana di trovarsi faccia a faccia con un malvivente armato.
La raggelante esperienza vissuta appunto da un ragazzo minorenne che intorno alle 19 è stato affrontato da un balordo che ha forzato una finestra per entrare in casa. Per il giovanissimo non c'è stata la possibilità di reagire ma neppure quella di chiedere aiuto o provare a fuggire. Il malvivente, volto coperto e abiti scuri, con in mano un coltello lo ha minacciato intimandogli di stare calmo. E chiarendo di volere arrivare alla cassaforte. Come potesse il bandito sapere che nella casa c'era una cassetta blindata è tutto da chiarire. Ma è proprio questo dettaglio che fa pensare che i malviventi sapessero bene cosa cercare. E anche dove. Secondo quanto ricostruito il rapinatore infatti sapeva anche la collocazione della cassaforte. Quello che gli serviva era sapere come aprirla: ma il ragazzo ha assicurato di non avere le chiavi. Quello è stato il momento peggiore, quello in cui la paura è stata più grande. Era impossibile prevedere la reazione del balordo e un gesto di violenza è impossibile da escludere con certezza. Ma i rapinatori evidentemente erano preparati anche a questa evenienza. Uno di loro infatti aveva con sè un sacca contente un flessibile e con quello ha attaccato la cassa che ha retto giusto qualche minuto prima di cedere.
Non è stato ancora possibile sapere cosa contenesse l'armadietto blindato, se oltre a oggetti d'oro ci fossero anche contanti. I ladri però a quel punto sono apparsi soddisfatti e se ne sono andati lasciando il ragazzo finalmente libero di tornare a respirare e chiedere aiuto. Quando i poliziotti sono arrivati a Porporano i ladri erano già molto lontani con la refurtiva. Restava solo la vittima, smarrita e incredula. Sconcertata di fronte alla scoperta che le rapine in villa non sono cose da tg. Ma succedono anche qui. A casa nostra.
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