C’è grande agitazione in città: 38 lavoratori dei supermercati Sma, di cui 20 circa a Fidenza e i rimanenti a Salso, se vorranno continuare a lavorare dovranno accettare di essere trasferiti dal gruppo Auchan a Busto Arsizio e a Milano. I sindaci di Fidenza e Salso, Andrea Massari e Filippo Fritelli, appena appreso dell’intenzione del Gruppo di chiudere i supermercati il 30 giugno, si sono messi subito in movimento, insieme alle organizzazioni sindacali per l’apertura di un tavolo di crisi in Provincia che si terrà lunedì alle 12.
Giovedì invece ci sarà il corteo dei lavoratori che partirà dal supermercato di Fidenza e arriverà in municipio, alle 11. Intanto il sindaco Andrea Massari ha postato su Facebook un suo intervento, che ha raccolto più di 100 like e tantissima solidarietà da parte dei fidentini. Anche perché si tratta di lavoratori che sono nei supermercati da tantissimi anni e che i sindaci «vogliono difendere contro un modo di fare impresa che è un ritorno al Medioevo».
Lungamente applaudito in piazza, durante la cerimonia della festa del 2 giugno, l’intervento del sindaco Andrea Massari: «Più di tutti, l’ostacolo che oggi occorre rimuovere - per dirla con l’articolo 3 - è quello economico. Fidenza sta uscendo dalla crisi, sta investendo tanto nella ripresa e lo sta facendo con strumenti nuovi che ci siamo costruiti da soli, senza aspettare che arrivasse la manna dal cielo. Siamo l’unica città d’Italia che metterà a disposizione oltre 100mila metri quadrati di area completamente bonificata in modo completamente gratuito. Una sola condizione poniamo: che l’impresa che verrà costruisca buona occupazione. La stessa buona occupazione che in queste ore viene negata a 38 lavoratori di una multinazionale dei supermercati che di punto in bianco ha deciso di chiudere i negozi Simply a Fidenza e Salso, prendendo in giro i suoi dipendenti: non vi licenzio, dice loro, ma se volete tenere il lavoro dovete mollare tutto e andare in Lombardia».
«Siamo nel 2016 - ha continuato Massari - ma sembrano i toni di fine ‘800. Oggi come allora c’è chi giustifica un bilancio aziendale chiedendo a famiglie intere di rovinarsi o vivere in povertà. Voglio che questo 2 giugno sia il 2 giugno anche di questi 38 lavoratori e delle loro famiglie e voglio che questi ragazzi sentano la nostra vicinanza. Stiamo agendo insieme ai sindacati e riuniremo in Provincia il tavolo di crisi, stiamo chiamando parlamentari e consiglieri regionali e chiedo a tutti voi di Fidenza di stare al nostro fianco in questa vertenza, che non toccherà grandi numeri da centinaia di persone ma introduce un principio medievale e che va contro la nostra Costituzione e la dignità delle persone».S. L.
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