Era un grigio dopopranzo di novembre di quattro anni fa: lungo via Braga (zona strada Argini Parma) si scontrarono uno scuolabus e un'auto. Pare che il conducente del primo fosse uscito da uno stop prima del dovuto. Anche l'altro, l'automobilista, aveva mancato di rispettare un po' troppi stop: a tavola, dove il pasto era stato annaffiato da una quantità di vino che poco si concilia con il volante. Ma questo forse non emerse subito, quando saltò all'occhio soprattutto la sua andatura tutt'altro che prudente. Che fosse allegro di bicchiere oltre che di pedale lo si sarebbe scoperto in un secondo tempo. Ma ancora una volta senza rispettare una «precedenza». E così, grazie a un cavillo giudiziario, l'automobilista, ieri imputato di guida in stato d'ebbrezza, è stato assolto.
Nello scontro, l'operaio, allora 42enne, riportò la peggio sul fronte delle lesioni. Si ferì. Caricato su un'ambulanza, venne portato al Pronto soccorso. Non si sa se parlasse a sproposito, farfugliando come spesso accade dopo che si è esagerato con i brindisi. E nemmeno se con il suo fiato uscisse anche una specie di confessione etilica è dato sapere. Ma al Maggiore, tra i vari accertamenti, il ferito venne sottoposto anche alle analisi ematiche. E qui per lui cominciarono i dolori. Emerse che l'uomo non s'era proprio comportato da astemio a tavola. La legge consente di bere al massimo un paio di bicchieri (ma la quantità varia da individuo a individuo), in modo che non si superi la concentrazione di mezzo grammo d'alcol per litro di sangue.
Qui si era andati oltre il triplo: di alcol nel sangue il 42enne ne aveva 1,75 grammi. Cifra di gran peso, perché oltre il grammo e mezzo per litro le conseguenze sono tutt'altro che trascurabili. Gli indagati per guida in stato d'ebbrezza sorpresi in queste condizioni dopo un incidente rischiano un'ammenda da tremila a 12mila euro e l'arresto da uno a due anni, la revoca della patente e il fermo amministrativo del veicolo per 180 giorni.
Ma l'automobilista, assistito dall'avvocato Sandro Milani, è uscito indenne da questo «frontale» con la legge. Per il mancato rispetto della procedura. Al momento del prelievo ematico, l'uomo non era stato informato della possibilità di farsi assistere da un legale. Una presenza garantita dalla legge ogni qual volta si esegua un atto irripetibile: come le analisi del sangue per stabilire se (e quanto) un conducente sia ubriaco. Una svista che ha permesso all'imputato di scamparla. E magari di brindarci anche su (stando alla larga dal volante).rob.lon.
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