Mara Varoli
Non tutti sanno che hashish e marijuana possono fare molto male anche ai nostri amici a quattro zampe. E quando accade che un cane o un gatto ingeriscano della droga bisogna intervenire il prima possibile per salvarli. Diversamente sono guai. E' capitato così a Lara, una cagnolina meticcia. Che passeggiando di sera con la sua padrona per il parco Falcone e Borsellino, in un cespuglio dietro una panchina, ha trovato una bustina di marijuana e l'ha mangiata. Quando poi è rientrata in casa, ha cominciato a stare male: non si reggeva più sulle zampe e aveva la bava alla bocca. Fortunatamente, la sua padroncina ha capito che si trattava di intossicazione. E l'ha portata subito dal veterinario: lavanda gastrica, punture, tre giorni di ricovero l'hanno salvata. Ma per miracolo. E quello di Lara non è un caso isolato.
«Purtroppo capita e non raramente - conferma il veterinario Nicola Bottarini della Clinica Jenner -. L'esempio è classico: il cane trova il pannetto di marijuana o hashish e, se lo mangia, bisogna intervenire immediatamente. La prima cosa da fare è quella di stimolare il vomito e poi agire con una terapia di supporto. Con gli animali l'intervento per una intossicazione è più complicato proprio perché non si sa quello che possono aver mangiato. E negli ultimi anni nella nostra clinica sono stati diversi i cani ricoverati per aver ingerito hashish e marijuana». Certo, ci sarà il proprietario distratto, che lascia in giro per la casa la sua dose quotidiana, ma c'è anche il proprietario che pur non facendo uso di droghe deve comunque farci i conti: vedi il caso della piccola Lara. Già, perché i pusher hanno l'abitudine di nascondere la «merce» dentro ai cespugli dei parchi per lasciarla al cliente o per depositarla. E per i nostri amici a quattro zampe è un vero pericolo, conoscendo il loro buon fiuto. Soprattutto in parchi come il Falcone Borsellino, dove sono state sequestrate molte dosi di stupefacenti, come riportato dalla «Gazzetta» di venerdì.
La presidente dell'Ente protezione animali Lella Gialdi consiglia sempre: «Ricordate che la museruola è l'unica difesa possibile». E' così, anche se fastidiosa per il miglior amico dell'uomo, la museruola è diventata necessaria, per evitare che il cane possa ingerire «fumo» o bocconi avvelenati. «Nei cani la sintomatologia non inizia subito, può cominciare anche dopo mezz'ora o un'ora - conclude il veterinario Bottarini -. La sintomatologia da intossicazione è abbastanza chiara: subentrano tremori, bava alla bocca, incoordinazione dei movimenti, abbattimento e convulsioni. E il soccorso deve essere tempestivo. Poi, in base all'anamnesi e cioè alla raccolta dati si capisce cosa l'animale ha poi ingerito». E la veterinaria Eleonora Trivigno dell'ospedale veterinario Paolo Peressotti aggiunge: «Quando i cani si intossicano all'inizio sono molto euforici poi subentra la depressione, la sonnolenza e ci possono essere fenomeni di tachicardia o di bradicardia. Per cui, è bene intervenire subito con una flebo affinché la sostanza tossica sparisca dal sangue. La dose letale è tre grammi per un chilogrammo di peso dell'animale, per cui sono i cani piccoli quelli più a rischio».
© Riproduzione riservata
Contenuto sponsorizzato da BCC Rivarolo Mantovano
Gazzetta di Parma Srl - P.I. 02361510346 - Codice SDI: M5UXCR1
© Gazzetta di Parma - Riproduzione riservata