×
×
☰ MENU

E' morto Alinovi: in lacrime l'arte di Collecchio

E' morto Alinovi: in lacrime l'arte di Collecchio

30 Maggio 2017, 13:27

Gian Franco Carletti

Ci ha lasciato in silenzio, come ha vissuto per 87 anni, Mario Alinovi, uno dei cittadini illustri di Collecchio, che con le sue opere ha dato lustro al paese.

Era un artista a tutto tondo: ha spaziato dalla scultura alla pittura senza tralasciare i mosaici. Era nato a Collecchio il 18 luglio 1929, ma da tantissimo tempo viveva ad Ozzano Taro nella casa di sua proprietà che, col tempo, è diventata un vero e proprio museo, con le sue opere ovunque, specialmente in un locale a piano terra dove aveva allestito una mostra permanente che ospitava la produzione più significativa di ogni suo periodo artistico.

Non mancano neppure le sculture, molte delle quali sistemate nel cortile e nel giardino; e sui muri delle case si possono ammirare i mosaici realizzati utilizzando pietre multicolori raccolte nel greto del Taro.

Non si è mai sposato. Spesso affermava: «L’arte è mia moglie, i quadri i miei figli». Per questo gli dispiaceva vendere o regalare le sue opere (lo ha fatto in rarissimi casi).

Mario Alinovi ha frequentato prima l’Istituto d’arte «Paolo Toschi» di Parma, poi l’Accademia di Belle Arti di Bologna dove ha seguito il corso di scultura di Ercole Drei. Per un trentennio (dal 1964 al 1994) ha insegnato educazione artistica alla scuola media di Collecchio. Fin da giovane, come altri pittori della nostra terra, ha frequentato lo studio di Riccardo Fainardi, nella sua villa tra Gaiano e Ozzano, sottoponendo all’anziano artista i suoi lavori e ricevendo indicazioni e insegnamenti.

Ha esposto opere della sua produzione in numerosissime mostre d’alto livello artistico ricevendo unanimi e lusinghieri consensi da parte della critica.

Al Comune di Collecchio ha lasciato diverse sue creazioni. Nel 1954 ha realizzato quattro bassorilievi in marmo di Carrara, raffiguranti le stagioni, per abbellire la fontana allora in Piazza Repubblica, poi demolita nel 1997 (le quattro lastre successivamente sono state poste nella facciata del Municipio).

Suo è anche il monumento alla Resistenza situato in Piazza Partigiani, inaugurato in occasione del quarantesimo della Liberazione: una stele in cemento armato di oltre cinque metri d’altezza, inserita in un modulo circolare, che nelle due facce presenta da una parte una scultura metallica (simbolo di martirio) e dall’altra un mosaico raffigurante l’energia.

Ed ancora, nel cimitero di Gaiano nel 1994 è stato collocato un suo medaglione a mosaico raffigurante la testa di Cristo incoronato di spine. Sempre nel 1994 ha ricevuto l’onorificenza di «Cavaliere della Croce» da parte dell’allora sindaco Walter Civetta.

Nella sala consiliare del municipio sono appesi due quadri che portano la sua firma, uno donato in occasione della antologica allestita nel 2001 a Collecchio nel centro culturale di Villa Soragna ed a Parma nei Chiostri di San Giovanni.

Successivamente ha donato al Comune di Collecchio altre sue opere che ora fanno parte di una mostra permanente allestita a Villa Soragna.

E’ stato amico di lunga data di Ettore Guatelli, il creatore del museo della civiltà contadina di Ozzano Taro, a cui non ha mancato di dare consigli nella costruzione di giocattoli ad imitazione di vari attrezzi agricoli.

Mario Alinovi ritornerà oggi, mercoledì, nella sua casa ozzanese dove dalle 14,30 sarà allestita la camera ardente. Domani alle 10, nella vicina chiesa parrocchiale, sarà celebrato il rito funebre. Quindi Alinovi verrà tumulato nel locale cimitero.

© Riproduzione riservata

CRONACA DI PARMA

GUSTO

GOSSIP

ANIMALI