Mara Varoli
Non ce l'ha fatta Odoardo Giovani, l'81enne investito domenica scorsa in via Spezia. Giovati stava rientrando a casa con la sua inseparabile bicicletta, quando intorno alle 17, proprio all'altezza del «Cubo», è stato travolto da un'auto. Gravi i traumi riportati e, nonostante la corsa in ospedale e il ricovero immediato, giovedì è spirato.
Parmigiano di Marinelli, Giovati era nato l'8 luglio del 1935. E insieme alla moglie Marisa, lascia nel dolore le figlie Cristiana e Alessia, gli adorati nipoti Sofia, Leonardo, Sveva e Antonio.
Assunto nel 1952 in Barilla, Giovati è andato in pensione nel 1996. Componente del Gruppo Medaglie d’Oro dell'azienda di Pedrignano, come volontario ha partecipato al restauro dei macchinari esposti al «Museo della Pasta»: insieme ad altri ha infatti recuperato macchine antiche provenienti da tutt'Italia, macchine desuete che grazie alla sue competenze sono state ripulite e rimesse perfettamente in funzione. Aveva infatti formato una squadra di esperti volontari, che sono riusciti in una impresa di archeologia industriale altrimenti impossibile per chi non conosceva la storia dell'industria pastaria parmigiana.
Da sempre Odoardo Giovati è stato un prezioso collaboratore del reparto manutenzione dello stabilimento di Pedrignano. E insieme ai volontari delle Medaglie d'oro è stato un valido accompagnatore delle visite guidate a Pedrignano.
Per Barilla Giovati ha rappresentato «un importante esempio in termini di valori, passione e grande attaccamento all’azienda. E’ stata una persona di grande spessore umano e professionale tanto che ancora oggi molti colleghi ne hanno un ricordo positivo, ricco di aneddoti che hanno fatto comune lo spirito di squadra, di serietà, di onestà, di amicizia: valori che hanno da sempre contraddistinto l’operato di Odoardo Giovati». Non solo. Dal 1988 era Maestro del Lavoro, l'associazione che raccoglie le onorificenze consegnate dal Presidente della Repubblica in occasione del Primo Maggio. Il console Elio Giovati ha ricordato: «La perdita di Odoardo lascia un vuoto importante. Già membro del direttivo del Consolato, si è sempre distinto per generosità, spirito di collaborazione. Era un grande organizzatore di momenti culturali e associativi. Un esempio per le nuove generazioni».
Non a caso, è stato testimonial nei progetti di alternanza scuola-lavoro per diversi istituti professionali. Un lavoratore instancabile, ma soprattutto un marito, un papà e un nonno speciale, alla guida di una famiglia molto unita. Un uomo curioso, che sapeva coltivare più interessi, tra cui la fotografia e la storia. Giovati metteva passione in tutto quello che faceva. E da vero parmigiano, era sempre pronto ad aiutare chi aveva bisogno. Un aiuto disinteressato: non chiedeva mai niente in cambio della sua costante solidarietà. Altruismo e grande umanità lo contraddistinguevano. Teneva i contatti con i pensionati più anziani della Barilla e con quelli dimenticati. Organizzava cene e pranzi in cui rimetteva in contatto vecchi colleghi uniti dall'affetto per il loro lavoro: sapeva fare gruppo e questo era fondamentale. Si è sempre speso attivamente nell'organizzazione di gite del Cral. Appassionato di natura, era anche socio del Cai e amava partecipare alle escursioni e viaggiare: in Italia, in Francia, Egitto, Grecia, Turchia e Messico. Il suo ultimo viaggio sabato scorso con il gruppo tempo libero Barilla alla Grotta del Vento in Lunigiana. Gite che Odoardo si ritagliava nelle sue intense giornate, per la maggior parte dedicate alla moglie Marisa, gravemente malata. Così come avrebbe fatto domenica: dopo aver visitato una mostra insieme agli ex colleghi, stava rientrando a casa per poi raggiungere l'adorata consorte, ricoverata in una clinica. Come sempre, per non lasciarla sola all'ora della cena.
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