Roberto Longoni
La casa è al 29 di via San Martino. Un condominio tra i più alti e signorili affacciati sulla stradina poco trafficata nella zona sudoccidentale di Salsomaggiore, vicino alla strada che punta verso Pellegrino. Gabriela Altamirano viveva da oltre vent'anni al terzo e ultimo piano, dove da giorni le imposte della finestra laterale sono spalancate dietro la parabola satellitare, mentre le altre restano sbarrate. La loro immobilità parla la lingua della tragedia, dà forma al silenzio senza fine della 45enne trovata strangolata e massacrata a coltellate nel casolare a luci rosse di San Prospero con il 49enne parmigiano Luca Manici, che, indossati gli abiti «di scena», diventava la Kelly.
Dopo la separazione, nell'appartamento di via San Martino Gabriela rimase sola. Sul citofono, scritto a penna su un pezzo di carta assicurato al campanello con lo scotch trasparente, c'è anche il cognome dell'ex coniuge. E' per le figlie, ventenne una, più piccola l'altra: portano il nome del padre, con il quale la mamma sembra avesse mantenuto un rapporto senza attriti.
Tutt'attorno, un mondo che ora si defila. Come una vicina, che taglia corto sporta dalla finestra, guardandosi bene dall'aprire il portone: «Era una brava signora: non ha mai dato fastidio a nessuno. Ma era anche molto riservata...». Saranno anche stati superficiali, i rapporti, ma pur sempre di vent'anni si sta parlando. Liquidati così. Che Gabriela fosse schiva, lo confermano al bar Venezia, poco lontano. La 45enne di origini argentine non è mai stata vista entrare. «E anche i clienti di via San Martino non la ricordano. O perlomeno nessuno l'ha mai messa a fuoco» scuote il capo il proprietario del locale. Impossibile parlare della sua presunta seconda vita, quando non ci si accorge nemmeno della prima. Nella gastronomia del centro, al cui bancone Gabriela per anni ha accolto i clienti senza mai lesinare sorrisi, nessuno può dire di non conoscerla. Così, si affida la risposta a una porta da chiudere in faccia, senza accompagnamenti di cortesia.
Eppure, da queste parti sembra che si sia assistito a una scena non proprio tra le più serene nelle scorse settimane. Niente di certo, ma pare che tra Samuele Turco, l'ex fidanzato, e Gabriela ci sia stata una discussione finita con l'arrivo di una «gazzella» dei carabinieri. Forse era il giorno dopo la burrascosa notte del 16 novembre, quando via whattsapp le foto più intime della donna vennero inviate a tutta la rubrica. A rivelarlo in una lunga intervista alla Gazzetta è stato lo stesso Turco, aggiungendo però che lei era consenziente (ma chissà fino a che punto consapevole). Una conferma, non la potremo mai avere. Comunque sia, quelle immagini fecero infuriare più persone. Tra queste, stando sempre al racconto dell'ex fidanzato, la figlia maggiore di Gabriela. «Alle 2,30 è entrata in camera - ha raccontato Turco nella medesima intervista -, mi ha tirato via le coperte, gridandomi: “vattene da casa mia”. Poi, è entrato uno strapieno di tatuaggi e mi ha dato un colpo in testa con un cric. Ne è seguita una colluttazione: sono arrivati i carabinieri e l'ambulanza. Mi hanno messo i punti in testa».
Altri vicini di via San Martino, i più loquaci, ricordano Gabriela «solare ed educata, mite e mai nervosa. Si stenta a credere che abbia fatto questa fine orribile. Impossibile pensare che avesse una seconda vita: la sua auto era sempre qui sotto la notte». Sull'ex fidanzato, entrato in scena e in casa almeno quattro anni fa, non si esprimono negli stessi termini. Raccontano di diversi interventi delle pattuglie del 112 negli ultimi tempi, per questa relazione deragliata.
«Lui si fermava in strada. Non aveva le chiavi del portone: suonava, e veniva lasciato fuori. Poco dopo, arrivavano i carabinieri ad allontanarlo. Anche verso il mezzogiorno di martedì 27 lui venne qui sotto».
A quell'ora, i cadaveri della 45enne argentina e della Kelly erano già più che freddi. Non risulterebbero provvedimenti restrittivi a carico dell'ex fidanzato. Ma la volontà della donna sarebbe comunque stata di tenere quel portone il mezzo tra lui e se stessa.
C'è chi insinua, ma anche questa è una voce, che Gabriela abbia troncato la relazione dopo aver ricevuto la visita di due donne. Chissà se l'incontro è davvero mai avvenuto, chissà di che cosa si è parlato, senza che nessuno alzasse la voce. E chissà se c'entra qualcosa con quanto avvenuto nel casolare dell'orrore.
© Riproduzione riservata
Contenuto sponsorizzato da BCC Rivarolo Mantovano
Gazzetta di Parma Srl - P.I. 02361510346 - Codice SDI: M5UXCR1
© Gazzetta di Parma - Riproduzione riservata