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I pendolari: «Dopo un mese tante parole e pochi fatti»

I pendolari: «Dopo un mese tante parole e pochi fatti»

07 Ottobre 2017, 14:48

COLORNO

Cristian Calestani

«In un mese tante parole e pochi fatti». È questo il commento più ricorrente che si raccoglie tra la gente della Bassa Parmense e Cremonese ad un mese esatto dalla chiusura del ponte sul Po tra Colorno e Casalmaggiore. Proprio il 7 settembre i tecnici della Provincia disposero la chiusura improvvisa del ponte dopo aver individuato diverse travi fortemente degradate. Quel provvedimento arrivò dopo alcuni giorni di traffico a senso unico alternato a seguito della segnalazione di un agricoltore che aveva notato un deterioramento di una trave. «Fino ad oggi abbiamo ascoltato tante parole, a tutti i livelli istituzionali - dichiara un gruppo di pendolari ieri in attesa del treno delle 6.37 da Colorno a Casalmaggiore - ma di concreto abbiamo visto poco. Il ministro Graziano Delrio dice di essere pronto ad intervenire? Noi lo invitiamo a venire qui con noi a prendere il treno della Parma-Brescia per capire cosa significhi viaggiare su convogli vecchi di quarant’anni, diversi da quelli che fermano alla stazione Mediopadana dell’Alta velocità a Reggio e sui quali il ministro sale per raggiungere Roma».

Gli umori non sono dei migliori anche sulla sponda casalasca, ma ieri i circa 200 pendolari in attesa alla stazione di Casalmaggiore hanno avuto una gradita sorpresa: il Parma-Brescia è arrivato con ben cinque carrozze, fatto che ha permesso di non dover viaggiare stipati come sardine. «Protestare serve - il commento dei pendolari diretti verso il Parmense -. Oggi, per la prima volta, il servizio è stato decente. Da subito abbiamo fatto presente che il collegamento da migliorare è soprattutto quello del treno delle 7.14 da Casalmaggiore a Colorno perché ci permette di arrivare in orario sul posto di lavoro».

Resta il dramma dei commercianti. Per la salvezza delle attività economiche «di confine» è vitale la riapertura del ponte o una delle altre soluzioni - dal ponte di barche a quello provvisorio - per consentire almeno il passaggio del traffico leggero. In merito si attende l’esito, si spera la settimana prossima, degli studi derivanti dai monitoraggi dei giorni scorsi.

Nel frattempo i gruppi di opposizione in consiglio comunale a Colorno - «Il Comune che vorrei» e «Colorno Viva» - hanno chiesto al sindaco Michela Canova la convocazione di un consiglio comunale straordinario per dibattere del tema ponte chiuso. È stato protocollato anche un ordine del giorno con il quale si chiede alle Province di Parma e Cremona di «verificare al più presto la possibilità che pedoni, ciclisti e motociclisti ed anche mezzi con portata inferiore a 35 quintali possano comunque attraversare il ponte». È stata richiesta una gestione dei lavori «con i criteri dell’emergenza e urgenza», di «aumentare il sostegno al pendolarismo incrementando i servizi ferroviari» e di «valutare la fattibilità di sgravi fiscali o incentivi per le attività commerciali, industriali e libero professionali della zona più danneggiata dalla chiusura del ponte». Tra le proposte anche il coordinamento delle forze dell’ordine per il controllo della viabilità secondaria e l’impegno a monitorare «i ponti e le sovrastrutture vicine all’Asolana poiché sovraccariche».

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