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I residenti: «Parcheggio sullo Stradone»

I residenti: «Parcheggio sullo Stradone»

29 Gennaio 2017, 04:14

Gian Luca Zurlini

Ridare la possibilità ai residenti di parcheggiare in aree già utilizzate in passato per questo scopo, come ad esempio il controviale dello Stradone sul lato del centro storico, piazzale Borri e in borgo Antini nel lato ora chiuso da colonnotti.

E' la richiesta che arriva da un numeroso gruppo di residenti, ma anche di commercianti della zona di centro storico che si trova a sud est di via Repubblica ed è compresa fra borgo Giacomo Tommasini, via XXII Luglio e lo Stradone. «Siamo consapevoli che la nostra richiesta non è in linea con le strategie del Comune - è scritto nella lettera-appello rivolta al Municipio - ma riteniamo che il calo di residenti riscontrato in centro storico e il corrispondente aumento in altri quartieri sia dovuta alla scomodità di accedere al centro dovuta alla mancanza di parcheggi e alla Ztl».

Le proposte dei residenti

Tre le proposte che vengono fatte nella lettera, premettendo che si tratta di una soluzione provvisoria per dare una risposta immediata alle esigenze in attesa che venga realizzato il parcheggio interrato nella zona dello Stradone-Cittadella indicato nel piano del Comune: «La prima è che si possa tornare a parcheggiare le auto, soltanto per i residenti dotati di apposito permesso, sullo Stradone nel controviale adiacente al centro, mantenendo il divieto di sosta sull'altro lato e spostando lì la pista ciclabile. La seconda è il riutilizzo di piazzale Borri, oggi inutilizzato anche come spazio verde, e la terza di togliere i colonnotti che ora impediscono il parcheggio in borgo Antini».

«Benefici per giovani e anziani»

L'accettazione di queste proposte andrebbe a beneficio di famiglie con bambini e di anziani che più degli altri hanno bisogno di parcheggi vicini a casa. Inoltre i maggiori posti auto andrebbbero a beneficio anche dei commercianti della zona, dove molte attività hanno chiuso negli ultimi anni e, alla sera, anche dei locali pubblici. «L'auspicio - dicono i firmatari - è che il Comune ci ascolti o almeno affronti un problema che è reale e oggi ci penalizza in modo pesante».

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