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Il «Solari» vuole rinascere

Il «Solari» vuole rinascere

17 Marzo 2017, 11:18

Francesco Bandini

«Non abbiamo più una sede, ma il circolo esiste ancora e vogliamo farlo rinascere da qualche altra parte. Ci stiamo già lavorando: non sarà facile, ma speriamo di farcela, con l'aiuto di chiunque potrà darci una mano». Non nasconde le difficoltà che lo aspettano, ma non rinuncia all'ottimismo Giacomo Martinelli, presidente dell'Arci Solari, il sodalizio che pochi giorni fa è stato definitivamente sfrattato dalla storica sede di via Solari.

Uno sfratto arrivato dopo anni di contrasti con la Miac (una società che fa riferimento al Partito democratico), alla quale da un certo momento in avanti il Solari ha smesso di versare l'affitto, un po' per difficoltà economiche, un po' per protesta per i presunti allacci abusivi alle proprie utenze di gas ed energia elettrica da parte di una sezione del Pd, che si trovava nello stesso edificio.

Sta di fatto che ora il Solari – che formalmente continua a vivere come realtà giuridica e che ha un consiglio ancora pienamente in carica – non ha più una casa. «Stiamo cercando una nuova sede qui in zona, per rimanere nel quartiere in cui il circolo è nato – spiega Martinelli –: abbiamo già un contatto per un immobile in via Spezia, speriamo che la cosa possa andare in porto. Ma se non dovesse andare bene, facciamo appello ai privati e anche al Comune, perché ci venga offerta la disponibilità di un locale in cui poter continuare la nostra attività. In particolare, il Comune dà già ospitalità a tante associazioni a Parma: speriamo possa aiutare anche noi, che svolgiamo anche una funzione sociale per tante persone – anziane e non – del quartiere». Ma un appello lo rivolge anche alla gente della zona, «perché si iscriva alla nostra associazione contribuendo a sostenerla».

Quanto alla vecchia sede, Martinelli tiene a precisare alcune cose dopo la notizia dei danni riportati dai locali e della sparizione di arredi e attrezzature. «Vorrei chiarire che, oltre ai muri, le uniche cose di proprietà della Miac sono la pista da ballo e i tendoni esterni. Tutto il resto che era lì dentro – arredi, cucina e attrezzature varie – era ed è di proprietà del circolo, per cui l'abbiamo asportato e collocato in un deposito. Quindi non abbiamo rubato niente, ma ci siamo semplicemente presi quello che è nostro».

Martinelli spiega poi che quelli che la Miac ha descritto come danni agli impianti, in realtà altro non sono che l'asportazione di alcuni quadri elettrici. «Li avevamo pagati noi, sebbene avrebbe dovuto farlo la proprietà – fa presente Martinelli –, per cui abbiamo deciso di portarceli via, dal momento che costavano parecchi soldi e non ci sembrava giusto lasciarli lì».

Quanto ai vetri rotti, il presidente dell'Arci Solari spiega che i responsabili non sono certo loro, ma i ladri che nella notte fra il 6 e il 7 marzo si sono introdotti nella sede, rubando circa 2mila euro di merce: «Dopo aver bevuto alcune delle bottiglie di vino che hanno trovato, le hanno lanciate contro i vetri», racconta. E precisa che, rispetto a questo furto, è stata presentata regolare denuncia in questura.

Insomma, secondo Martinelli, i responsabili del «Solari» non hanno rubato né danneggiato nulla, ma si sono semplicemente portati via ciò che è di proprietà del circolo. «Speriamo di poter riutilizzare queste cose in una nuova sede».

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