«Questo è diventato un mestiere pericoloso. Certa gente pensa che, solo per aver acquistato un biglietto, tutto sia dovuto. Non è così. Le aggressioni verbali sono all'ordine del giorno, e mastichiamo amaro per non controbattere. E ora arrivano anche quelle materiali».
Lo spiega Paolo Leporati, segretario regionale del sindacato Orsa e dipendente Tep. Che punta il dito sulla scarsa sicurezza in cui, dice, si trovano ad operare molti lavoratori.
Gli esempi che porta sono esperienze personali. «Una ventina di giorni fa, sulla linea 5, in città, io e una signora disabile siamo stati presi a male parole perchè abbiamo chiesto che venisse chiuso almeno qualcuno dei cinque passeggini aperti sul bus. Si trattava di un automezzo solo da 12 metri e la signora disabile rischiava di restare a terra per mancanza di spazio. E oltretutto i bus non sono omologati per trasportare passeggini aperti. È una gentilezza di cui non si può abusare» dice.
Certo, niente in confronto a quello che è capitato sempre a Leporati sei anni fa, quando lavorava come controllore: «Una passeggera straniera non aveva il biglietto, le stavo facendo una multa quando mi ha aggredito e graffiato». Per quella storia c'è stata una conciliazione davanti al giudice di pace, che aveva stabilito 900 euro di risarcimento: «Ne ho visti solo trecento, poi non ho più saputo nulla», spiega.
Le situazioni di potenziale scontro, continua il sindacalista, aumentano a vista d'occhio: alle fermate davanti ad alcune scuole, ad esempio, «dove si creano assembramenti, i ragazzi si spintonano e alcuni rischiano di finire sotto le ruote», dice il sindacalista.
Intanto la Tep ribatte alle accuse mosse dall'autista aggredito ieri in stazione: non aver chiesto l'intervento preventivo delle forze dell'ordine. «Non sempre è possibile. Abbiamo inviato due ausiliari, la situazione non ci era stata descritta in modo così grave», dicono dall'azienda di via Taro.
In serata un comunicato aziendale chiarisce che «Tep esprime gratitudine a tutto il personale che ogni giorno si trova a dover operare in un contesto sempre più difficile che richiede ai nostri autisti la massima attenzione.
Sull’episodio in particolare sono in corso valutazioni da parte delle forze dell’ordine, che stanno incrociando i filmati con le dichiarazioni rilasciate da chi era presente, per stabilire la dinamica dell’episodio, i ruoli e le responsabilità, valutazioni cui l’azienda si rimette e guarda con la massima fiducia».
«Tep conferma il suo massimo impegno nel tavolo di confronto sul tema sicurezza avviato da tempo con le istituzioni per far sì che situazioni di potenziale pericolo possano essere evidenziate a priori e risolte - prosegue il comunicato - La sicurezza di chi sta a bordo, personale e passeggeri, o si trova intorno ad un autobus, è da sempre la nostra priorità». m.t.
LE REAZIONI
Tante le reazioni al grave episodio che si è verificato martedì in stazione.
IL SINDACO
Il sindaco Pizzarotti dice che «quel che è avvenuto lunedì pomeriggio nei confronti di un autista Tep è intollerabile e senza precedenti, inaccettabile in una città civile come Parma. L’auspicio è che le forze dell’ordine facciano al più presto luce sull’accaduto, identificando tutti gli aggressori e capendo come si sono svolti concretamente i fatti nella loro interezza, poiché non vi è tolleranza per atti di questa gravità. Parma è e intende restare una città civile, che non dà alcuno spazio ai violenti e ai prepotenti. Ne approfitto a nome di tutto il Comune e della città per esprimere solidarietà e vicinanza a tutti i lavoratori e autisti della Tep: l’obiettivo è di incrementare i sistemi di videosorveglianza negli autobus, per la sicurezza e l’incolumità degli autisti stessi e dei passeggeri».
FRATELLI D'ITALIA
Il coordinamento provinciale di Parma di Fratelli d'Italia-AN «deplora e condanna il grave atto di violenza ed esprime solidarietà al lavoratore della Tep vittima del pestaggio. Inoltre, Fdi «ribadisce la improcrastinabile necessità di rendere efficaci i provvedimenti di revoca di permessi con l'immediata espulsione degli stranieri delinquenti e pericolosi».
CASAPOUND
Una scena «indegna» la definisce Emanuele Bacchieri, di CasaPound Italia, nella stazione, diventata ormai - denuncia - terra di nessuno».
«É questo il futuro della città a cui ci preparano il sindaco e la sua giunta?» si domanda l'esponente del movimento. «Fino a pochi mesi fa, in campagna elettorale - aggiunge Bacchieri - erano tutti pronti a cavalcare il tema sicurezza. Ora, a urne chiuse, non solo non si è visto il benché minimo risultato, ma nemmeno uno straccio di proposta. E a pagare, come sempre sulla loro pelle, sono i cittadini parmigiani».
LA CGIL
La segreteria provinciale FILT e il sindacato trasporti CGIL, «esprime la propria solidarietà al lavoratore coinvolto ed augurare allo stesso una pronta guarigione. Nel merito di quanto accaduto, non avendo conoscenza diretta e precisa di fatti sui quali faranno luce i soggetti competenti, non è possibile esprimersi compiutamente. Il sindacato di categoria rinnova tuttavia la forte preoccupazione, come già fatto in azienda oltre che negli incontri specifici tenutisi in prefettura, per una situazione di insicurezza e di degrado che si acuisce ogni giorno e che ogni giorno rende il lavoro degli autisti più difficile e pericoloso. Auspica inoltre che l'azienda, la proprietà e gli organismi preposti pongano la doverosa attenzione al tema ed ascoltino anche i consigli di chi sui bus ci lavora, a partire dalla richiesta di collaborazione con le forze dell'ordine presenti sul territorio».
LEGA NORD
«Una violenza intollerabile verso un lavoratore che voleva svolgere solo la sua attività lavorativa. Questi soggetti che non vogliono accettare le nostre regole di educazione e civiltà ma vogliono fare a casa nostra quello che gli pare, con violenza e prepotenza, non meritano di stare in una società civile ma vanno immediatamente rispediti da dove sono venuti». Con queste parole inizia il durissimo commento che il Vice Presidente dell’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna ed esponente della Lega Nord, Fabio Rainieri, ha rilasciato riguardo alla brutale aggressione dell'autista della Tep.
«Esprimo tutta la mia solidarietà all’autista che ha subito questa inaccettabile aggressione e sono disponibile ad incontrare i lavoratori di Tep per affrontare insieme il problema delle purtroppo sempre più frequenti violenze nei loro confronti – ha quindi proseguito il Consigliere regionale del Carroccio – Sul punto presenterò anche una interrogazione che voglio far sottoscrivere da tutti i componenti del Gruppo Lega Nord in Assemblea perché la Giunta regionale dell’Emilia-Romagna è praticamente immobile sul problema nonostante sia stata più volte sollecitata. Lo stesso si può dire anche per il Comune e la Provincia di Parma che di Tep sono i proprietari». «Non voglio dire che tutti gli extracomunitari siano degli incivili e neppure che non ci siano italiani maleducati e prepotenti ma evidenzio il dato di fatto che le aggressioni sui mezzi di trasporto pubblico, di cui fino a qualche anno fa non si sentiva mai parlare, ora sono quasi sempre operate da quelle che secondo qualcuno sarebbero risorse».
FORZA ITALIA
«Si è passato il limite. Chi lavora, svolgendo oltretutto un servizio pubblico, e chi viaggia sui mezzi deve farlo in condizioni di totale sicurezza - recita un comunicato di Forza Italia - il prefetto e il questore devono subito farsi carico della questione sicurezza e se non si sentono in grado di farlo si dimettano. Se non hanno abbastanza risorse a disposizione, chiedano al ministro Minniti di inviare uomini e mezzi nella nostra città. Non si può andare avanti così: se non si fa qualcosa la situazione continuerà a peggiorare. Per il prefetto la priorità e trovare nuovi alloggi per accogliere i presunti profughi per poter così compiacere i suoi superiori».
LA VICENDA
Monica Tiezzi
Un bus della Tep preso a calci e pugni, l'autista asserragliato dentro mentre due colleghi cercano di «mediare», e alla fine l'irruzione di alcuni dei più facinorosi sull'automezzo e la violenta colluttazione con l'autista, poi finito all'ospedale.
Scene di guerriglia urbana martedì pomeriggio alla stazione ferroviaria, nel piazzale dove si trovano i capolinea dei bus extraurbani, di fronte al parcheggio sotterraneo inaugurato a fine 2015. Un episodio immortalato dai telefonini di alcuni passeggeri spaventati e conclusosi con l'arrivo dei carabinieri, una denuncia ai militari e l'autista medicato al pronto soccorso.
Tutto si è consumato in una ventina di minuti fra le 18,30 e le 18,50 ma ha un antefatto che - secondo la testimonianza dell'autista - spiega questo bestiale scoppio di violenza.
Lo scenario è quello di una zona, via Villa Sant'Agata, degradata, dove bivaccano molti stranieri e che, proprio martedì, è stata oggetto di un blitz della polizia municipale che ha fatto sloggiare e multato tre persone che dormivano su materassi di fortuna dentro il parcheggio sotterraneo.
La presenza di tanti stranieri in zona è d'intralcio, fra l'altro, al via vai di bus che da qui partono per i paesi della provincia.
Come sarebbe successo anche lunedì, sempre secondo l'autista coinvolto nella colluttazione di martedì.
«Ero in arrivo dal deposito Tep e sarei dovuto partire di lì a poco. Ho fatto loro cenno di spostarsi perchè non riuscivo a raggiungere la pensilina. Hanno cominciato a prendere a calci e pugni il bus e a lanciare sassi - sostiene l'uomo - Erano più di venti, mi sono spaventato, ho accelerato e loro dietro di corsa. Per fortuna non c'era nessun passeggero alla pensilina: ho tirato dritto e mi sono allontanato». Ma i messaggi lanciati a gesti da alcuni del gruppo, dice ancora l'autista, erano minacciosamente inequivocabili: «Ci vediamo alla prossima».
«Per questo ho chiesto subito all'azienda, per il giorno dopo, la scorta delle forze dell'ordine. Sapevo che mi avrebbero aspettato» continua l'autista, un parmigiano poco meno che cinquantenne e con quasi trent'anni di esperienza alla Tep, sia come controllore che come autista. L'azienda ha risposto che avrebbe mandato di rinforzo due ausiliari, incaricati di cercare di calmare le acque.
Alle 18,30 il bus, partito da barriera Bixio e diretto a Mezzano Inferiore, è arrivato alla stazione e il clima si è fatto subito incandescente, come documentano due distinti video girati da alcuni passeggeri, iniziati a circolare sul web poche ore dopo il fattaccio.
Il primo video mostra 7-8 persone (giovani uomini e una ragazza particolarmente agguerrita) che accerchiano l'autobus, il cui conducente tiene le porte rigorosamente chiuse. I due ausiliari, a terra, cercano di calmare gli animi, inutilmente. Parolacce, gestacci, poi inizia l'assalto: un giovane comincia a battere con i pugni contro i finestrini, gli altri danno calci alle fiancate. Si sprecano insulti e minacce. Finchè uno del gruppo riesce ad aprire, con un calcio potente, la porta anteriore.
A questo punto il secondo video - girato da una passeggera di colore seduta dentro il bus - ritrae l'autista che, balzato dalla postazione di guida, cerca di respingere a calci un extracomunitario (ma altri due sarebbero riusciti ad entrare, sempre secondo la testimonianza dell'autista) fuori dall'automezzo. Ne segue una violenta colluttazione, con l'autista immobilizzato a terra, fra i sedili, e il ragazzo che infierisce con calci e pugni. Si sentono le voci concitate e spaventate di alcuni passeggeri: «Ha una pistola?», chiede qualcuno. «Chiama la polizia!» dice un altro.
Poi le immagini - già diventate virali sul web e destinate a getmmtare fuoco nel dibattito sulla non sempre facile convivenza fra italiani ed immigrati - si interrompono.
Non si interrompe però la vicenda, che anzi potrebbe avere lunghi strascichi. L'autista, soccorso da un'ambulanza del 118 e trasportato al pronto soccorso, è stato dimesso con una prognosi di sette giorni, non definitiva: «Sono dolorante dappertutto, vedremo come andrà dopo il prossimo controllo medico» dice l'uomo. Che intanto ha sporto denuncia ai carabinieri, intervenuti dopo la richiesta di soccorso partita dai colleghi e dai passeggeri.
Anche la Tep nel frattempo ha aperto un'indagine interna - anche se premette che «il chiarimento non sarà immediato» - e ha sporto denuncia, oltre che per l'aggressione al suo dipendenti, anche per i danni al bus: carrozzeria e porta. Per la cronaca, l'autobus ha poi svolto regolarmente la sua corsa con un autista chiamato in sostituzione di quello aggredito.
Al di là sia dell'indagine interna che di quella dei carabinieri, che cercheranno di chiarire ruoli e responsabilità, resta lo sconcerto per un episodio che avrebbe potuto coinvolgere anche i passeggeri. «Ho paura a tornare al lavoro. Anche martedì il gruppetto mi ha ripetuto “veniamo a casa a prenderti”. Ho fatto quello che potevo per evitare lo scontro, e mi sono sentito abbandonato dall'azienda. Se martedì in quella pensilina ci fossero state con me le forze dell'ordine, come avevo chiesto, non sarebbe andata così».
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