×
×
☰ MENU

Quale fu il vero ruolo di Alessio?

Quale fu il vero ruolo di Alessio?

10 Gennaio 2017, 10:41

«Le cose potrebbero non essere andate come è emerso fino ad ora, esiste una ricostruzione diversa». E' lapidaria Laura Ferraboschi, il legale di fiducia di Samuele Turco, in carcere in via Burla per il duplice omicidio premeditato di Luca Manici «Kelly» e di Gabriela Altamirano avvenuto nella insanguinata notte tra Natale e Santo Stefano all'Angelica Vip club di San Prospero. Ma per ora il legale non aggiunge altro. Sapendo che dovrà opporre una possibile altra verità alle certezze degli inquirenti, convinti del ruolo, movente e responsabilità del 42 enne ristoratore.

Resta, invece, da delineare con precisione il ruolo di Alessio. Il figlio ventenne di Samuele ieri ha ricevuto in carcere a Reggio la visita del suo avvocato di fiducia Elisa Furia: «E' stato un incontro breve, per una questione procedurale», si è limitata a dire il legale. Alessio è molto scosso, travolto da una vicenda allucinante che ha trasformato in un inferno i suoi vent'anni. Per gli inquirenti sarebbe stato presente la notte del duplice omicidio: avrebbe aiutato il padre - secondo la ricostruzione accusatoria - a trascinare il cadavere di Kelly dietro un divano sotto il portico del rustico. Ma la sua testimonianza è stata fondamentale per la ricostruzione dei fatti e per ritrovare l’arma del delitto. Il coltello, recuperato dagli inquirenti assieme ai telefoni delle vittime e al computer del sistema di videosorveglianza del casale.

Padre e figlio, dopo la convalida del fermo, restano in carcere. Entrambi si sono avvalsi della facoltà di non rispondere davanti ai giudici. Sul fronte delle indagini restano tante le domande a cui rispondere, tra queste, come mai Samuele - che non ha confessato il delitto - è tornato al casolare tre giorni dopo l'omicidio: voleva far scomparire altre prove?

Stando a quanto trapela, Gabriela Altamirano - dopo essere stata attirata nella trappola con un sms - è stata tramortita dall'ex fidanzato (a cui, prima che lo lasciasse, era legata da una relazione in cui l'attività di scambisti a pagamento era diventata il vero guadagno per lui; almeno stando alle indagini). «Vieni qui, c'è un cliente che ti aspetta». Ma - stando a quanto trapela - non era stato «Kelly» a scriverle l'sms: Luca Manici era già stato ammazzato. Poco prima. Aggredito nel portico dell'Angelica Vip club. Il suo corpo era lì, a pochi passi. Trafitto da almeno diciotto coltellate, di cui una - decisiva - al cuore. A digitare sui tasti del cellulare del travestito parmigiano - per gli inquirenti - sarebbe stato Samuele Turco. r. c.

© Riproduzione riservata

CRONACA DI PARMA

GUSTO

GOSSIP

ANIMALI