Chiara Cacciani
In quelle sole 18 ore ne hanno viste di tutti i colori: legati e portati come trofeo dai forzuti più piccoli del mondo, armati di martello a rincorrere una impertinente trasformista., attorniati da animali marini e terrestri, immortalati da una macchina fotografica appesa al soffitto. E infine circondati da mini-circensi pressanti: più che minacciosi, curiosi, per la verità. Perché a quel punto, aprendo il computer, era il momento di svelare il risultato di tanta fatica.
Si chiama «Sogni volanti al circo» il – ovviamente coloratissimo - progetto creativo e inter-generazionale che ha unito l'associazione Circolarmente al Gruppo Fotografico Obbiettivamente. Ossia 4 anni il più giovane degli interpreti e 71 il meno giovane dei fotografi. Che pensavano di restare al di qua dell'obbiettivo e invece si sono ritrovati a sorpresa in scena. Ma questa è già la fine.
L'inizio è l'idea di una dei due fondatori – insieme a Albert Horvath - di Circolarmente, Beatrice Mariotti, ispirata dai «sogni volanti» del fotografo tedesco Jan Von Holleben. Opere in cui si dà vita ai sogni dei bambini creando dei veri e propri tableaux vivants; quadri «respiranti» in cui si rappresentano le loro fantasie, si gioca con le prospettive e si stendono letteralmente a terra i soggetti delle foto per creare l'illusione del volo. Ecco allora negli spazi di via Mantova lo srotolarsi di chilometri di stoffe, la comparsa di attrezzi bizzarri, la creatività di inventarsi ambientazioni «a pavimento». E la pazienza, l'esperienza tecnica e la sfida accettata di Nino Reali e Stefano Zoni. Per dirla coi numeri: 95 bambini fotografati , 2 fotografi, 1 regista, 5 educatori ,1 videomaker, 6 ore di tentativi e prove tecniche, 20 ore di post produzione e quei 12 tableaux finali che raccontano il circo, il mare, il bosco, il cielo «disegnati» dall'anima dei più piccoli.
«I bambini dei nostri corsi, sdraiati nelle ambientazioni, hanno sperimentato un nuovo modo di esprimersi con il corpo e con la mimica e hanno contribuito alla creazione delle scene insegnandoci a guardare il mondo da un’altra prospettiva, - racconta Beatrice Mariotti - Mi ha stupito riuscire a mettere insieme e senza problemi così tanti piccoli interpreti nelle composizioni: merito loro, che grazie al clima di gioco hanno subito capito e sono entrati nel meccanismo. Vedere il risultato finale è stata una grandissima soddisfazione».
Oltre che un'emozione che ha contagiato anche i fotografi di Obiettivamente. «Per noi è stata un'esperienza particolare sia per gli aspetti tecnici nuovi che abbiamo dovuto affrontare, sia per la fatica di una settimana davvero intensa - spiega Zoni - ma anche perché abbiamo avuto a che fare con la freschezza e la pazienza da Giobbe dei bambini. Di certo ci ha spiazzato finire nelle scene: se ce l'avessero detto il lunedì, sarebbe arrivato un “no” categorico. Ma alla fine di quella settimana eravamo così sciolti e scatenati che metterci in gioco è stato naturale». Effetto circo, insomma. (Per informazioni: www.circolarmente.it).
© Riproduzione riservata
Contenuto sponsorizzato da BCC Rivarolo Mantovano
Gazzetta di Parma Srl - P.I. 02361510346 - Codice SDI: M5UXCR1
© Gazzetta di Parma - Riproduzione riservata