Luca Molinari
Oltre mille euro a testa. E’ la cifra spesa lo scorso anno a Parma (e nelle altre città della regione) in slot machine. E’ quanto emerge dai dati dell’Agenzia dei Monopoli da cui si evince che in Emilia Romagna nel 2016 sono stati raccolti tramite le slot 4.527 milioni di euro. Le vincite invece ammontano a 3.604 milioni. Si tratta di cifre da capogiro che testimoniano come questo tipo di gioco d’azzardo sia popolarissimo e rappresenti una notevole fonte di entrata.
Si calcola infatti che il giro d’affari legato alle slot abbia superato i 50 miliardi di euro e rappresenti la realtà più importante (in termini numerici) dei giochi con premi in denaro in Italia. Sarebbero circa 400mila le slot machine attive in Italia, in media una ogni 178 abitanti. Sono invece 30.880 gli apparecchi in esercizio (dati 2015) in regione, con un aumento di 6500 unità rispetto al 2013. Piacenza è la città con il maggior numero di apparecchi in proporzione al numero di abitanti, cioè 1 ogni 131 residenti mentre a Parma la quota è 1 ogni 176 residenti. Entro il 2019 ci sarà però una riduzione degli apparecchi e la nostra Regione sta prevedendo delle norme per i comuni che prevedono distanze da luoghi sensibili come le scuole e un tetto ai tempi di gioco.
Non solo. Il Comune di Parma è da tempo in prima linea per contrastare la «ludopatia», ossia il gioco d’azzardo patologico. Tante le iniziative messe in campo, tra cui un marchio e incentivi per premiare gli esercizi slot free, oltre a un'ordinanza urbanistica che vieta di insediare nuove sale scommesse e locali con slot all’interno delle aree residenziali. In particolare, il marchio «Slot Free ER», previsto da una legge regionale del 2013, può essere applicato sulle vetrine di bar, edicole, circoli, tabaccherie, e anche sale giochi, che decidono di non installare o di rimuovere le apparecchiature per il gioco d’azzardo. Per ottenerlo è sufficiente presentare domanda su apposito modulo (reperibile al Duc o sul sito del Comune).
Le imprese aderenti vengono inserite in un elenco degli esercizi «virtuosi» e hanno diritto ad agevolazioni e incentivi secondo le modalità stabilite dalla Regione. La nuova norma urbanistica adottata dal Comune prevede invece l’impossibilità di insediare nuove sale scommesse e punti vendita di gioco o locali dove siano collocati slot e Vlt, all’interno delle aree residenziali, consentendone il possibile insediamento unicamente nelle aree produttive.
Ma come funzionano le slot? Il regolamento dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli stabilisce che per le «newslot”»le vincite, computate dall’apparecchio in modo non predeterminabile, su un ciclo complessivo di non più di 140.000 partite, non devono risultare inferiori al 75% delle somme giocate. Il costo per ciascuna partita, che dura 4 secondi, non può essere superiore a un euro.
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