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Spunta un villaggio neolitico sotto il futuro Conad

Spunta un villaggio neolitico sotto il futuro Conad

di Bianca Maria Sarti

24 Maggio 2017, 09:18

Lo scavo sotto il Torrazzo porta alla luce 32 strutture e 4 tombe risalenti al V millennio avanti Cristo

Sepolte sotto il terreno dove sorgerà il nuovo Conad, in località Torrazzo, gli archeologi hanno scoperto le tracce di un villaggio neolitico risalente alla prima metà del V millennio a.C. (ca. 4800-4700 a.C.).

Lo scavo ha portato alla luce 32 strutture e 4 tombe di cui una particolarmente interessante per il corredo attribuito a un defunto che, probabilmente, rivestiva un ruolo importante nella comunità preistorica. Sono ormai concluse le indagini archeologiche iniziate il 23 marzo e svolte sotto la supervisione della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio di Parma e Piacenza: Roberta Conversi, funzionario archeologo della Soprintendenza era incaricata della direzione scientifica dello scavo, affidato alla ditta Archeosistemi di Reggio Emilia.

«Lo scavo per la realizzazione delle trincee per la laminazione delle acque superficiali del parcheggio e dei plinti di fondazione del supermercato, svolti con l’assistenza archeologica, - fanno sapere la Soprintendenza - hanno evidenziato la presenza di suoli e strutture preistoriche. La complessità stratigrafica emersa è stata interpretata anche grazie al supporto dell’analisi geoarcheologica, che ha permesso di comprendere la genesi complessiva dei depositi sepolti nell’area di cantiere e di attribuire le strutture emerse al suolo di pertinenza». Concluse le analisi preliminari, si è proceduto con lo scavo: «Sono state indagate 32 strutture e 4 tombe – continua la Soprintendenza - Tra le strutture sono state individuate fosse interpretabili come cave di argilla, alcuni pozzetti semplici e numerose buche di palo attribuibili ad impianti lignei riferibili a strutture di servizio e residenziali. Di particolare interesse il ritrovamento di un grande pozzo freatico, di una tipologia fin ora non rinvenuta nel territorio parmense, collegato ad una caletta, forse di adduzione di acqua, che attraversa tutto l’area indagata. Di notevole interesse è anche un silos per la conservazione dei cereali».

I manufatti rinvenuti sono testimonianze della presenza di un villaggio, la cui organizzazione oggi potrà essere studiata sulla base dei dati e dei materiali rinvenuti. Tra questi destano interesse particolare le sepolture. «All’interno del villaggio, - continua la Soprintendenza - in due aree distinte, sono venute in luce due coppie di tombe ciascuna con un individuo maschile e uno femminile, sepolti ad inumazione in fossa semplice scavata nella terra, deposti in posizione rannicchiata sul fianco sinistro e con lo sguardo rivolto a est, tipica posizione databile al neolitico. Ai defunti di sesso maschile era stato attribuito un corredo funerario, di cui uno costituito da una punta di freccia in selce posizionata sotto la nuca. Particolare rilievo riveste il corredo attribuito ad un defunto cui sono stati deposti sul palmo della mano sinistra due asce, una in pietra verde e una in giadeite e due romboidi (punte di freccia), oltre a uno scalpello in pietra verde posto nei pressi del cranio, segni di distinzione di un personaggio maschile che rivestiva un ruolo importante nella comunità».

La scoperta aiuterà gli studiosi a ricostruire il passato di Traversetolo. «Si tratta di un’importante testimonianza che porta nuovi dati ed informazioni sul popolamento in età neolitica nel territorio di Traversetolo – commenta Roberta Conversi - lo studio dei materiali raccolti e dei dati di scavo consentirà di definire meglio la fase cronologica del sito e la sua genesi e abbandono». Dal 2 maggio scorso l’area è stata liberata per consentire la prosecuzione dei lavori di costruzione del nuovo Conad.

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