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Truffatori dell'asfalto a Fontanellato

18 Marzo 2017, 06:54

FONTANELLATO

Laura Frugoni

La banda è uno strano miscuglio di razze e accenti: i «colletti bianchi» dall'accento british e i modi eleganti sono inglesi, la manovalanza arriva dalla Romania. A ciascuno il suo ruolo per confezionare l'identica «fregatura». E' l'ormai famosa truffa dell'asfalto avanzato, da anni segnalata in varie parti d'Italia che ultimamente va forte anche da noi: nonostante siano già fioccate le denunce i truffatori non demordono.

Nel mirino piccoli artigiani, imprenditori, titolari di capannoni: l'importante che abbiano uno stradello un piazzale di proprietà in terra battuta. Neanche dieci giorni fa c'era stato un caso ad Eia, ora un altro - pressoché identico - a Fontanellato. Il titolare di un'azienda l'altra sera s'è visto arrivare due distinti giovani stranieri che gli proponevano l'inaspettato e generoso «regalo». Probabilmente avevano dato un'occhiata allo stradello interpoderale un po' malmesso, e subito hanno preso la palla al balzo. «Abbiamo del bitume avanzato, smaltirlo non ci conviene. Se lei è d'accordo domani le mandiamo i nostri operai ad asfaltarle stradello. Non si preoccupi della spesa, è tutto gratis».

L'uomo, piuttosto sorpreso da tanta generosità, finisce per accettare: la mattina dopo arriva la squadra di romeni e si mette al lavoro. Asfaltano alcuni metri di stradello: un lavoro a dir poco sommario, con materiale di pessima qualità.

Poche ore più tardi i due giovani si ripresentano e presentano il conto: 5300 euro per il lavoro. Spariti i sorrisi e i convenevoli del giorno prima, ora il piglio è più che deciso: sa molto di minaccia. Il proprietario rimane basito, ma lì per lì non riesce a reagire: stacca un assegno con la somma richiesta e paga. I due spariscono con i soldi, ma con il passare dei minuti l'impressione di essere stato turlupinato diventa una certezza. L'imprenditore si confida con un conoscente, e decide di passare rapidamente alle «contromosse»: corre in banca a bloccare l'assegno e poi si presenta alla stazione dei carabinieri di Fontanellato e racconta tutto. Per i militari, ovviamente, si tratta di una storia già sentita molte volte e non ci mettono molto a individuare i due inglesi, che tra l'altro risultano fotosegnalati: molto giovani, uno ha 22 anni e l'altro 26, in Italia senza fissa dimora, evidentemente si fermano un po' qua e un po' là in cerca di qualche «pollo» da spennare. Entrambi denunciati per truffa in concorso, mentre gli operai romeni non sono ancora stati identificati visto che sono riusciti a sparire. I truffatori di Fontanellato sono di origini anglossassoni, esattamente come quello che aveva colpito a Eia dieci giorni, e anche lui aveva rimediato una denuncia a piede libero. La banda è la stessa, resta da capire in quanti siano e chi sono i capi.

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