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Turco, quei tagli al braccio nel 2013

12 Gennaio 2017, 10:11

Anche allora ci fu uno spargimento di sangue: quello di Samuele Turco, il grande accusato del massacro della notte di Natale. E a versarlo fu lui stesso. Non proprio in gran quantità, a dire il vero, ma il minimo indispensabile per simulare un tentativo di suicidio. Era un gelido pomeriggio del febbraio 2013, quando il 42enne rivolse contro di sé la lama di un coltello, per procurarsi tagli nel braccio sinistro, ma troppo superficiali per provocare emorragie davvero gravi. Insomma, più che il gesto di chi cercasse davvero di farla finita, sarebbe stata una specie di sceneggiata. La storia riemerge dal passato, dopo l'ultimo atto autolesionistico dell'uomo arrestato con il figlio ventenne Alessio per l'omicidio di Luca Manici (Kelly) e dell'ex Gabriela Altamirano. Da un paio di giorni i due cadaveri erano stati scoperti nel casolare (all'esterno quello del trans parmigiano e in una stanza quello della 45enne argentina trapiantata a Salso), quando Turco fu trovato a San Prospero, a villa Angelica. Aveva appena bevuto candeggina: a scoprirlo furono gli stessi investigatori della Squadra mobile che di lì a poco lo avrebbero arrestato. Caricato su un'auto civetta, il 42enne venne portato a tutta velocità al Pronto soccorso del Maggiore. Avranno anche potuto immaginare che fosse il gesto calcolato del principale indiziato, sul quale pesava tra l'altro una denuncia per stalking da parte di Gabriela, che voleva spacciarsi per il fidanzato (o anche solo l'ex) inconsolabile. Nel dubbio, tuttavia, i poliziotti preferirono prendere il più seriamente possibile la situazione. Presto, si sarebbe scoperto che in realtà la quantità di candeggina (tra l'altro forse allungata con l'acqua e in parte rigettata) ingurgitata da Turco non era sufficiente a provocare la morte di nessuno. Nel giro di poche ore, il 42enne passò dal Pronto soccorso al Diagnosi e cura. Da lì uscì poi in manette, per essere accompagnato in via Burla, dove tuttora si trova. Tornando invece a quattro anni fa, Turco allora gestiva un negozio di animali in viale Fratti. Quel giorno, avrebbe atteso l'ingresso di un cliente nell'esercizio, per procurarsi i tagli. Più graffi che ferite, e nemmeno troppo vicini alle arterie. I passaggi della lama furono giudicati superficiali. Non è chiaro il motivo di quella che a sua volta appare come una messinscena. A quei tempi, Turco era già fidanzato con Gabriela Altamirano. Ma pare che quella situazione non sia stata creata per mettere pressione sulla donna della quale ora è accusato di essere diventato l'aguzzino e l'omicida.

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