Georgia Azzali
E' l'unica carta che poteva giocare, Alessio Turco. Scegliere il giudizio abbreviato per tentare di evitare la catastrofe. E così ha fatto, ieri mattina, davanti al giudice dell'udienza preliminare. Ha optato per il rito che si svolge sulla base degli atti messi insieme durante le indagini e - soprattutto - consente di ottenere la diminuzione di un terzo della pena. Nel caso di Turco, però, accusato del duplice omicidio di Luca Manici, la trans da tutti conosciuta come Kelly, e di Gabriela Altamirano, anche l'abbreviato - nel caso venisse ritenuto responsabile dei due delitti - potrebbe non bastare per dribblare l'ergastolo: lo sconto, infatti, gli eviterebbe solo la condanna all'isolamento diurno.
D'altra parte, il rischio di un processo ordinario, senza garanzie di diminuzione della pena, sarebbe stato quasi un azzardo. E lo stesso Turco si è presentato in aula per chiedere il rito abbreviato. Il difensore, Elisa Furia, ha ottenuto il sì del giudice Mattia Fiorentini all'acquisizione della consulenza medico-legale, firmata da Nicola Cucurachi, e di quella psichiatrica. Ma nel fascicolo del processo entreranno anche le parole di Alessio, rimasto l'unico imputato, dopo il suicidio in carcere del padre Samuele, ex compagno di Gabriela. Mai una dichiarazione davanti agli inquirenti, da quando è stato arrestato ed è finito ufficialmente sotto accusa, anche se al suo legale ha sempre detto e ripetuto di non c'entrare nulla con gli omicidi di Kelly e Gabriela, sebbene quella sera avesse accompagnato il padre all'Angelica Vip, il casale a luci rosse di San Prospero. Alessio ha deciso di rispondere alle domande: l'interrogatorio è stato programmato per la prossima udienza, quando potrebbe anche arrivare la sentenza.
Molti i dubbi da sciogliere per scrollarsi di dosso l'accusa di concorso in duplice omicidio premeditato e aggravato anche dalla crudeltà, dall'uso di mezzo insidioso e dalla minorata difesa. A soli 21 rischia l'abisso, Alessio. La perizia psichiatrica ha portato alla luce le sue fragilità, pur dichiarandolo totalmente capace di intendere e volere. Ma - secondo quanto ricostruito dagli inquirenti - Alessio è il protagonista del piano per la spedizione nel casolare di San Prospero, dove Kelly e Gabriela si prostituivano. La sera del 25 dicembre scorso è lui che telefona alla trans: si finge un cliente per fissare un appuntamento. Il padre non può chiamare, perché Kelly potrebbe riconoscere la sua voce: con lui ha già avuto varie discussioni, dopo che Gabriela ha deciso di troncare la relazione.
Alessio e il padre partono da Cassio, dove Turco gestisce la pizzeria «Al Miglio 76». Quando arrivano davanti al casale, verso l'1, Alessio chiama Kelly. La trans si ritrova davanti Alessio, apre e, appena si gira, viene colpita alle spalle. E' il primo fendente, quello che il medico legale nominato dalla procura ha potuto stabilire con certezza. Perché poi la sequenza dei colpi è rapidissima. Ed entra in scena anche Samuele Turco, che forse ha scavalcato la recinzione e si è nascosto a poca distanza. L'aggressione è di una violenza brutale: secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, che hanno incrociato i risultati medico-legali con quelli della polizia scientifica, Kelly sarebbe stata accoltellata più volte da Alessio sul lato destro del corpo, mentre contemporaneamente il padre l'avrebbe colpita sulla parte sinistra con un oggetto contundente, un qualcosa che non è mai stato ritrovato. Kelly era alta, con un fisico possente, e difficilmente una sola persona avrebbe potuto ucciderla in breve tempo. Il pm Emanuela Podda, che ha coordinato le indagini portate avanti dalla Squadra mobile, ne è convinta: anche Alessio ha colpito. Secondo il consulente della difesa, invece, non c'è prova che gli aggressori di Kelly fossero due.
Il padre ha sempre scagionato il figlio, ma fornendo versioni spesso poco credibili. Certo è, invece, che Gabriela è stata stordita da un mix potentissimo di sonniferi e ansiolitici, buttato giù molto probabilmente sotto minaccia, visto che non c'era una goccia di alcol nel suo sangue. E' un messaggio, inviato dal telefonino di Kelly e molto probabilmente scritto da Samuele Turco, che la fa partire da Salso: «Vieni, che c'è un cliente», legge Gabriela sul display. E poi scatta l'altro piano: secondo la procura, padre e figlio le tolgono gli abiti con cui è uscita da casa, le infilano il vestitino sexy e le scarpe col tacco che indossava quando si prostituiva, poi la adagiano sul letto. La donna sarebbe morta con quell'overdose di farmaci, ma Samuele Turco - secondo quanto lui stesso ha dichiarato - la strangola con una calza a rete e poi la colpisce con un'infinità di coltellate nelle parti intime. E Alessio? Vaga tra le stanze del casale e non fa nulla per fermare la mattanza.
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