Laura Frugoni
ha collaborato Chiara Pozzati
Una banale lite stradale che finisce con una coltellata. E' un'altra faccia della città violenta, dove non c'entrano ladri né spacciatori ma gente che gira per le strade con i nervi a fior di pelle. E, soprattutto, con un'arma in tasca. L'accoltellatore in questione è italianissimo, sui quarant'anni: di lui è impossibile sapere qualcosa in più, visto che dopo aver sferrato il micidiale fendente se l'è data a gambe. Già, perché il «cattivo» di questa storia non è un automobilista ma un pedone. E' successo tutto venerdì intorno a mezzogiorno in una zona centrale e in quell'ora di punta come sempre zeppa di traffico. Un uomo al volante di un furgoncino, residente nel Reggiano, stava percorrendo via Tanara e all'altezza dell'incrocio con via Liguria ha svoltato nella laterale a senso unico che porta in viale Barilla. In quell'istante il pedone stava attraversando sulle strisce pedonali sull'«orlo» di via Liguria. Probabile che il furgone abbia svoltato un po' «di slancio», sfiorando l'uomo a piedi o comunque lui deve averla vista così. Di sicuro le cose si sono messe subito male. Il furgone s'è fermato a ridosso dell'incrocio mentre il passante cominciava a inveire. «Che vuoi? Ti ho fatto passare», ha ribattuto l'uomo del furgone attraverso il finestrino e a quel punto - secondo quello che lui stesso avrebbe raccontato poco dopo ai poliziotti - il pedone si è avvicinato al finestrino, ha tirato fuori dalla tasca un coltellino e l'ha sventolato davanti alla faccia dello sbigottito autista. Sempre seduto al posto di guida con una mossa rapida gli ha tolto di mano il coltello: in risposta il pedone gli ha rifilato un ceffone. La situazione s'è fatta esplosiva: il reggiano ha spalancato la portiera ed è sceso in strada, hanno cominciato ad accapigliarsi. In qualche modo l'altro è riuscito a recuperare il coltellino e l'ha piantato nel fianco del «contendente». Poi è fuggito, lasciandolo il ferito sul marciapiedi, incredulo e sanguinante. L'allarme è scattato subito dopo: in via Tanara sono arrivati un'ambulanza del 118 e i poliziotti della squadra volanti. Per fortuna la lama non ha leso organi vitali: il ferito ha riportato venti giorni di prognosi. Sull'inquietante episodio indagano ora gli uomini della squadra mobile, impegnati a cercare di dare un nome all'accoltellatore. Non pare vi siano testimoni che abbiano assistito all'intera sequenza e dunque in grado di fornire informazioni cruciali. Almeno una persona che ha visto scappare l'accoltellatore c'è e avrebbe già parlato con gli investigatori. In situazioni del genere, un contributo importante potrebbe arrivare dalle immagini di qualche telecamera posizionata nella zona. Non è affatto detto, comunque, che questo tizio dal coltello facile sia una faccia conosciuta dalle forze dell'ordine per qualche altra «impresa» del genere. Nel caso fosse davvero uno qualunque dalla fedina immacolata, riuscire a scovarlo sarebbe ancora più un'impresa. Le liti sulla strada sono un fenomeno dilagante e spesso nemmeno ci si rende conto di quanto possano essere rischiose. Basta guardarsi intorno, tendere l'orecchio (nell'imboccare una rotonda, nel bel mezzo di un crocicchio affollato): dal colpo di clacson al «vaffa» il passo è brevissimo, urla e gestacci non si contano. Quasi sempre finisce lì. Ma capita che dalla schermaglia si passi all'aggressione. Anche le statistiche parlano: nel 2016 si sono contati in Italia 183 episodi catalogati come «lite stradale», che hanno causato quattro morti e 238 feriti, di cui 37 gravi. In molti frangenti sono spuntate armi «proprie», tra cui pistole e coltelli. «Non immaginate quanti appassionati di baseball ci siano che vanno in giro con una mazza del bagagliaio», è il commento dell'Osservatorio dell'Asaps (l'Associazione sostenitori e amici della polizia stradale), che puntualmente elabora questi dati. Nemmeno il rischio di essere beccati li ferma. Ne sa qualcosa il 65enne pluripregiudicato che la scorsa primavera è stato condannato a quattro anni di carcere: il diverbio non era esploso on the road ma in un autogrill. L'uomo aveva pestato un viaggiatore dopo una lite per la coda alla cassa del locale dell'area di servizio di Medesano Ovest.
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