Ha destato profondo cordoglio a Collecchio la scomparsa di Fabio Strina, strappato alla vita da una malattia a soli 31 anni. Sono i compagni di lavoro coloro che con Fabio hanno condiviso un lungo percorso di vita ad avere gli occhi lucidi. Il padre Giuseppe era stato per alcuni decenni, a partire dal 1973, dipendente prima della Ferrari e Figna e poi della Copador. Era una figura di riferimento all’interno dell’azienda di trasformazione di pomodoro di Collecchio. Fabio e la sorella Ilenia erano cresciuti all’interno dell’azienda, dove il padre, per altro, era stato per molti anni anche custode. Poi, circa 15 anni fa, la famiglia si era trasferita a Pontetaro. Fabio dalla maggiore età aveva sempre lavorato come stagionale all’interno dell’azienda di Collecchio. Era un ragazzo riservato e gentile. «Siamo rimasti senza parole – dicono i colleghi – alla notizia della sua prematura scomparsa. Sapevamo di qualche problema di salute ma non ci aspettavamo tanto. Fabio ha sempre lavorato anche in occasione dell’ultima campagna e per noi era una presenza importante, un ragazzo di cui potevi fidarti, disponibile, gentile, un gran lavoratore». La famiglia di Fabio si era trasferita una quindicina di anni fa a Pontetaro, ma il ricordo nei colleghi e nelle maestranze dell’azienda di Collecchio è ancora molto vivo, anche tra gli ex colleghi di lavoro. Marina Conti, ex dipendente Copador, oggi in pensione, è rimasta profondamente colpita dalla triste notizia. «Sono vicina alla famiglia Strina, a Giuseppe e Claudia, con cui abbiamo condiviso un lungo periodo di lavoro». Cordoglio e tristezza sono gli stati d’animo che contraddistinguono gli ex colleghi. «E’ una notizia drammatica per tutti – dice uno di loro – si tratta di un lutto che ci vede uniti nel nostro sostegno alla famiglia e nelle consapevolezza che le coese belle della vita, come Fabio, rimarranno sempre nei nostri cuori». g.c.z.
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