Giorgio Gandolfi
Brillano sempre di più le stelle dell’Inzani. Anche per il Trentennale c’è stata una festa degna di questa Polisportiva sorta dal nulla alla periferia della città e divenuta un punto di riferimento per lo sport parmigiano in molte direzioni. Con una puntata davvero da ricordare per la presenza di due personaggi come Nevio Scala e Michele Brambilla, direttore della Gazzetta di Parma, presentatosi puntuale a Moletolo, nonostante un grave problema famigliare, per rispondere alle domande incalzanti di Gian Luca Zurlini. Applausi anche per il presidente Sergio Greci che ha introdotto gli ospiti ricordando che l’Inzani in questo momento ha 1.200 iscritti, inviando nel contempo un messaggio augurale al presidente storico, Orazio Zanni, ricoverato all’ospedale per accertamenti. Applausi anche a Carlo Serioli che dall’alto dei suoi 91 anni ha partecipato alle premiazioni chiamato a consegnare la stella al più giovane degli atleti, il tennista Alessandro Michi.
Un premio speciale anche per il Presidente della Polisportiva Franco Pomelli da parte dello sponsor Isomec, Valter Manfredi che dell’Inzani è una spalla davvero importante.
Michele Brambilla che “correva tuttotondo” dalla cronaca alla politica, come l’ha ricordato il suo redattore-presentatore Zurlini accennando al passato professionale da Milano a Torino per grandi testate come Corriere, Il Giornale e La Stampa sbarcando poi a Parma, città che frequentava «per l’amicizia coi figli di Giovannino Guareschi, quando c’era ancora la Carlotta con Alberto per giornate indimenticabili nella Bassa. Poi l’opportunità di dirigere un giornale che vanta 282 anni di storia e che da alcune settimane sta rievocando le sue firme più importanti con la pubblicazione dei loro articoli, appunto Guareschi, ora Baldassarre Molossi, a seguire Bertolucci, Bruno Valli ed altri. Orgoglioso di un giornale che ha lettori fedelissimi tanto è vero che a Parma su 100 copie vendute nelle edicole ben 80 sono Gazzette». Una testata antica ma che sa correre su tre direzioni diverse, carta stampata, online e televisione con grande attenzione per i nuovi percorsi anche se a suo avviso «il giornale riuscirà a reggere al confronto come posso constatare grazie ai miei cinque figli che preferiscono il testo stampato al tablet. E quelli di loro che giocano a calcio, nella stessa società milanese che frequentai anch’io, mi danno la possibilità di ritrovare i vecchi amici coi quali giocai, ritrovando lo spirito e l’atmosfera di quelle società come l’Inzani che sono gli autentici pilastri della nostra società».
Spigliatissimo Sebastiano Poma che sta vivendo un’esperienza esaltante nel baseball, ma non potevano esserci dubbi con due genitori come Gianguido e Simona. Il 25 febbraio si aggregherà alla Nazionale negli Stati Uniti, in Arizona, per l’allenamento dei 50 giocatori che dovranno essere ridotti a 28 per il Baseball World Classic, il mondiale della specialità, con partenza dal Messico. Sperare in questo caso è più che lecito.
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