Chiara De Carli
Raccolta e trasporto dei selvatici feriti in 21 Comuni del Parmense: è stata firmata, come già era stato annunciato nei giorni scorsi dall’assessore regionale Simona Caselli nella risposta a un’interrogazione presentata dall’esponente leghista Fabio Rainieri, la convenzione con l’associazione San Bernardino Onlus, che gestisce il Rifugio Matildico di San Polo d’Enza.
I territori «coperti» dal servizio, garantito ventiquattro ore su ventiquattro, sono quelli di Colorno, Mezzani, Torrile, Sorbolo, Parma, Collecchio, Montechiarugolo, Sala Baganza, Fornovo, Felino, Terenzo, Langhirano, Lesignano Bagni, Traversetolo, Calestano, Berceto, Neviano Arduini, Tizzano, Corniglio, Palanzano e Monchio delle Corti mentre per i rimanenti Comuni del Parmense a Bologna si lavora ancora per trovare una soluzione. Il ritardo nell’attivazione, ormai arrivato a quasi quattro mesi, preoccupa non solo le associazioni animaliste, che da tempo denunciano con forza la mancanza di copertura, ma anche gli amministratori del territorio. «Forse in Regione non sanno che gli animali selvatici seguono l’acqua e il cibo e che per questo motivo, da tempo, anche nelle nostre campagne lungo il Taro sono arrivati “ospiti” dalla montagna - dice Tommaso Fiazza, sindaco di Fontevivo, uno dei Comuni esclusi dalla convenzione firmata dalla regione -. Da gennaio non sono state poche le chiamate di richiesta di soccorso di animali selvatici arrivate alla nostra polizia locale e anche a me personalmente, ma, nonostante la buona volontà degli uomini delle forze dell’ordine, poche volte abbiamo potuto dare una risposta soddisfacente ai cittadini preoccupati per le sorti di questi animali perché è evidente che non possiamo essere attrezzati per trasportare, ad esempio, un capriolo ferito e l’unica cosa che possiamo fare in questi casi è mettere in sicurezza le strade per evitare incidenti che coinvolgano persone». Aggiunge Fiazza: «Da mesi la Regione non fornisce al territorio un servizio che, peraltro, il Pd le ha “autoassegnato” quando ne ha tolto la gestione alla Provincia. L’anno scorso abbiamo dovuto aspettare fino a fine agosto per avere risposte; quest’anno, per quanto altro tempo noi sindaci dovremo metterci la faccia e raccogliere le lamentele per il mancato lavoro di altri? La soluzione trovata dall’assessore Simona Caselli sottolinea nuovamente, se ce ne fosse ancora bisogno, che per il suo partito ci sono cittadini di serie A e cittadini di serie B e il Taro, come al solito, fa da spartiacque».
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