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Casa: «Ecco la mia ricetta per la sicurezza»

Casa: «Ecco la mia ricetta per la sicurezza»

25 Settembre 2017, 05:10

Katia Golini

«In estrema sintesi la nostra “road map” sul fronte sicurezza è così riassumibile: entrata in servizio del delegato preposto, vigili in servizio anche di notte, presidio fisso dei vigili in San Leonardo, potenziamento delle azioni di accertamento anagrafico, modifiche del regolamento di Polizia urbana, introduzione dei narcotest». Ecco la ricetta dell'assessore Cristiano Casa, che pone il problema sicurezza tra le priorità di questo secondo mandato. Una criticità da prendere in seria considerazione, senza enfatizzarlo a dismisura, ma soprattutto «facendo attenzione a non confondere gli spacciatori con il resto degli immigrati che vivono e lavorano e sono parte integrante della nostra società». Poi, sottolinea l'assessore con deleghe, tra le altre, a sicurezza, commercio, turismo e centro storico: «Continueremo senza sosta a intensificare la collaborazione con Polizia e Carabinieri e ad effettuare controlli a tappeto».

Una «road map» di interventi, fatta di passaggi diversi, è già scritta. «E non è nel libro dei sogni». Primo passo significativo, la nomina del delegato alla sicurezza. La presentazione è prevista per oggi. «Avrà il compito di affiancarmi - spiega Casa, senza sbilanciarsi troppo - nella gestione degli interventi. Si tratta di un tecnico, una figura politica e organizzativa, esperto di ordine pubblico urbano, mi aiuterà nell'ascolto dei cittadini, nell'analisi delle situazioni di crisi, nell'organizzazione delle azioni e nelle attività di coordinamento con le forze dell'ordine».

Avete sempre detto che le leggi nazionali non aiutano. E' sempre così?

«Ci troviamo ad operare in una cornice legislativa che non agevola gli interventi. Quelli che per le persone sono considerati fattori di insicurezza per la legge non lo sono. Mi riferisco in particolare agli spacciatori. A volte vengono fermati e non hanno niente in tasca quindi non commettono alcun reato. Altre volte, anche se hanno “merce che scotta” addosso non è previsto l'arresto. Capita anche che, se arrestati, vengono subito rilasciati».

Sul fronte nazionale avete azioni aperte?

«Il sindaco si sta muovendo con l'Anci per affrontare un problema che è di Parma come di tutti gli altri Comuni del territorio nazionale. Il sindaco inoltre è in stretto contatto con il ministro dell'Interno Marco Minniti».

Con questo ministro le cose stanno cambiando?

«Oggi gli agenti della Municipale sono 180, nel 2011 erano 206. La legge Madia imponeva che solo un agente su quattro pensionati poteva essere rimpiazzato. Minniti ha sbloccato questi limiti e li ha portati a otto su dieci quest'anno, a dieci su dieci nel 2018. Avere la possibilità di assumere vigili urbani è fondamentale».

Dove ci sono interventi mirati, come in piazza della Pace, i risultati si vedono.

«In generale va detto che abbiamo attivato una stretta collaborazione tra Carabinieri, Polizia di Stato e Polizia municipale. Il fatto è testimoniato dai numerosi interventi effettuati. Anche in queste occasioni però tanti vengono fermati, controllati, identificati e poi subito rilasciati. Sono inoltre aumentate le risorse. La creazione del Reparto prevenzione e crimine è un altro fatto positivo che ci consente di organizzare operazioni congiunte con la Polizia. In piazza della Pace, in particolare, oltre alla presenza dei Carabinieri che ovviamente scoraggia le attività illegali, abbiamo installato telecamere e promosso iniziative per animare la zona».

Riguarda la Municipale uno dei primi passi della «road map» per la sicurezza.

«Partiremo presto con il turno notturno della Polizia municipale, che sarà in servizio 24 ore su 24. Stiamo valutando l'assunzione di nuovi vigili. Per cinque agenti in mobilità abbiamo già la possibilità di agire. Le forze di cui abbiamo bisogno tuttavia sono più ingenti. Per questo dobbiamo fare i conti con le risorse comunali. Stiamo lavorando inoltre per liberare risorse preziose e abbiamo riaperto, a tal fine, la collaborazione con l'Auser per garantire la vigilanza davanti alle scuole, dove sarà possibile».

San Leonardo, uno dei quartieri più esposti allo spaccio. Cosa avete in mente?

«Il distaccamento nello Stu Pasubio di una decina di vigili, incaricati di svolgere il servizio di vigili di quartiere, porterà effetti positivi. La decisione va nella direzione di dedicare un maggiore ascolto ai cittadini e maggiori controlli sulle strade. Più in generale pensiamo che anche il potenziamento dell'attività di accertamento anagrafico e dei gruppi di controllo di vicinato porteranno altri buoni frutti».

Zone critiche ce ne sono tante altre. Il parco Falcone e Borsellino, per esempio, è praticamente “occupato” dagli spacciatori.

«Per rendere più efficace l'operato delle forze dell'ordine proporremo in consiglio comunale un aggiornamento del Regolamento di Polizia urbana per rendere più semplice emettere ordini di allontanamento. Puntiamo ad approvare il Daspo urbano, simile al Daspo sportivo, ossia un divieto di accedere a certi luoghi della città, come ad esempio, alcuni parchi e le zone ad alto flusso turistico. Un'altra delle azioni rese possibili da poco tempo grazie a un decreto del ministro Minniti. Stiamo anche avviando una collaborazione con l'associazione degli ex poliziotti».

E in stazione come vi muovete?

«Il piazzale della stazione è costantemente presidiato. Gli spacciatori, alla vista delle divisa, si dileguano. Poi però tornano ai loro appostamenti».

Sembra di capire che puntate molto sui controlli?

«Abbiamo promosso controlli a tappeto negli esercizi commerciali che tengono aperto fino a tarda ora e ristretto l'orario di vendita degli alcolici. Altri spazi che teniamo sotto controllo sono le macchinette distributrici di bibite e merendine, diventate punti di riferimento per gli spacciatori. Stiamo revisionando le attrezzature e presto incentiveremo i narcotest ai posti di blocco stradali».

Quale il ruolo del decoro urbano?

«L'arredo urbano farà la sua parte. Le fioriere al posto dei new jersey già dicono qualcosa di quello che abbiamo intenzione di realizzare. In luoghi belli e ben tenuti certe attività illegali fanno più fatica a proliferare. A proposito di arredo urbano posso già dire che quest'anno investiremo nell'illuminazione natalizia, non solo del centro storico, ma anche in San Leonardo».

Pensa che sarà possibile un dialogo fattivo con l'opposizione in consiglio comunale?

«Penso e spero di sì. All'ultima riunione dei capigruppo i segnali sono stati positivi».

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