Paolo Grossi
Senza parole. Se a Cremona poteva starci una sconfitta vista la levatura degli avversari, ieri a Brescia no. Questo Parma si butta via con una leggerezza preoccupante anche contro squadre nettamente inferiori sul piano tecnico. E che però mettono in campo più grinta e più fame, ribaltando così i valori. Il Brescia quest’anno ci ha battuto due volte e il suo tecnico Boscaglia ha vinto tre partite in tutta la stagione. Ieri ha messo in mostra due gioielli, Torregrossa e Tonali, un ragazzino del 2000 che fa il regista. Ma non doveva e non poteva bastargli a vincere la gara se il Parma non fosse mancato nell’animus pugnandi, prima prerogativa per fare bene in questa serie B. L’unica sorpresa in formazione è stataVacca titolare al posto di Scozzarella. A destra in attacco avrebbe giocato Siligardi, che però è stato bloccato da un attacco influenzale, proprio come, il giorno prima, Calaiò. Spazio così a Insigne, mentre il centravanti è il debuttante Da Cruz. Nel Brescia esordisce Embalo, appena arrivato dal Palermo e il sistema di gioco è un 4-4-2 col nuovo acquisto esterno alto a sinistra. E nei primi minuti il Parma fa un po’ fatica a trovare le contrarie alla disposizione avversaria.
Al 20’ però la prima palla gol è crociata e se la fuma Da Cruz. Poi l’assistente Tardino pesca due volte Torregrossa in off side vanificando altrettante palle da brivido nell’area crociata. Dai e dai, alle prese con una difesa stranamente imbambolata, al 38’ Torregrossa segna davvero: dopo aver messo giù di petto in piena area un cross di Curcio, trafigge Frattali. Lucarelli, che era finito a terra, protesta ma senza esito. Il Parma prova a ributtarsi avanti, e prosegue un’azione, tra i fischi dei bresciani, anche se Iacoponi è a terra col volto tra le mani, ma non serve. Si va al riposo sull’1-0 e il risultato è anche giusto perché i lombardi hanno fatto qualcosa di più alla ricerca del gol. Torregrossa muovendosi tra le linee poi inserendosi ha mandato in tilt varie volte la difesa. A livello di singoli danni simili ai crociati quest’anno li aveva fatti solo Buonaiuto a Perugia. Si riparte senza sussulti e all’11’ entrano Owkonkwo, appena arrivato dal Bologna dove in pochi scampoli ha segnato tre gol in serie A, e Ceravolo al posto di Vacca, con il Parma che passa al 4-2-3-1. Sembra un tocco di bacchetta magica: Da Cruz fugge, Ceravolo gli tiene dietro, si fa trovare all’appuntamento con l’assist e al primo pallone che tocca, insacca l’1-1.
Il Brescia però ci mette poco a tornare avanti ed è ancora l’asse Curcio-Torregrossa. D’Aversa inserisce poi Baraye e Scozzarella, quest’ultimo per Gagliolo, con Scavone che va a fare il terzino. Al 36’ prima Di Gaudio poi Scavone si vedono respingere palle gol nitide in mischia, e poco dopo Frattali togliere dal sette un tiro a giro di Okwonkwo. Finisce 2-1 con i bresciani che cantano beffardamente «Ghirardi portali in Europa». Una squadra come il Parma può perdere, ma non così. L’avversaria ieri ha fatto tre punti perché ha dato il 100% delle sue possibilità, mentre i crociati si sono forse fermati al 50. Va a sapere perché. Se il contesto è questo, difficile sottilizzare su formazioni, cambi o strategie tattiche. D’Aversa ha una rosa in cui, sulla carta, può pescare undici nomi a occhi chiusi, o quasi, e vincere comunque la partita. Una volta di più ribadiamo allora che l’esperienza, il nome e certi ingaggi non bastano a fare i punti. A Parma non manca niente ma bisogna andare in campo con più rispetto per chi ti ci manda, per la maglia e per gli obiettivi della società. C’è da trovare un amalgama che non sia solo tecnico-tattico, ma che unisca il carattere, l’orgoglio dei singoli. Perché a questi livelli comanda la testa, collegata col cuore.
IL TACCUINO
Sandro Piovani
PROLOGO Si torna a Brescia accolti da musica da “rave” a tutto volume. Intanto il meteo minaccia pioggia e neve ma si comincia senza alcun tipo di precipitazione. I tifosi del Parma arrivano proprio sul fischio d’inizio e quelli di casa fanno scoppiare tre botti impetuosi. A proposito: le formazioni di casa sono accompagnate da coplonna sonora “rock”. Si comincia.
PRIMO TEMPO
1’-10’
Il Parma parte bene e crea subito un paio di situazioni pericolose non sfruttate bene. Il Brescia riprende subito il controllo delle operazioni e arriva altrettanto pericolosamente dalle parti di Frattali senza però concludere in modo deciso. I primi dieci minuti si chiudono con un tentativo di rovesciata di Embalo, con palla alta. 19’ Prima vera grande occasione della partita: Munari imbecca Da Cruz che appena dentro l’area tira un diagonale al volo che si perde fuori non di molto.
20’-23’
Il Brescia andando in gol due volte con Torregrossa ma in entrambe le occasioni c’è fuorigioco prontamente segnalato dall’assistente.
25’
riflettori accesi al Rigamonti.
28'
Cross in area Parma, ancora Torregrossa di testa, con Frattali che para sicuro a terra.
38'
1-0 Brescia. Palla in area del Parma, Torregrossa si scontra con Lucarelli che cade e poi controlla e insacca. Proteste vibranti di Lucarelli ma il gol è convalidato.
SECONDO TEMPO
1'-10'
Il Parma, se possibile, fa ancora più fatica rispetto al primo tempo. D’Aversa cambia e passa
al 4-2-3-1 con Ceravolo prima punta.
13’
1-1 Parma. Crociati subito in gol: fuga sulla sinistra di Da Cruz
e assist per Ceravolo che segna il suo primo gol con la maglia del Parma.
19’
2-1 Brescia. Il pari del Parma dura poco più di 5 minuti. Il Brescia al primo affondo va in vantaggio con un eurogol di Torregrossa che, dal limite, controlla e in mezza girata infila l’incrocio dei pali.
36’
Doppia occasione per il Parma: prima Di Gaudio conclude da due passi e Minelli para poi Scavone tira in corsa e stavolta è un difensore a deviare in angolo.
42’
Gran tiro a giro dai venti metri di Okwonkwo e Frattali si supera deviando in corner.
45’ + 5’
Il Brescia, in due sfide col Parma, porta a casa sei punti. Sarà anche un caso, ma deve far riflettere. A buon intenditor...
LE PAGELLE
Paolo Grossi
FRATTALI 6
Sui gol poteva fare poco. Il resto lo ha preso, volando nel finale per respingere il tentativo di Okwonkwo.
GAZZOLA 5,5
Da quel lato Curcio ha fatto il bello e il cattivo tempo e anche Embalo è stato assai vivace. Quando ha spinto in avanti lo ha fatto con buona gamba ma con una certa approssimazione.
IACOPONI 5
Raramente lo abbiamo visto in difficoltà come ieri. Forse il rango degli avversari non aiutava l’intensità dell’applicazione, ma si è notato subito che la giornata era preoccupante.
LUCARELLI 5
Fallo o non fallo, nell’azione dell’1-0 fa la figura del pivello. Poi ieri tutto il reparto ha sofferto di amnesie, e lui per primo. Era da Carpi che il Parma non subiva due reti in 90’.
GAGLIOLO 5,5
Si impegna e dalla sua parte l’argine tiene anche, ma il contributo alla fase offensiva è nullo. Nel finale esce sacrificato alla tattica.
? SCOZZARELLA SV
Subentra ma non incide, neppure sui piazzati.
MUNARI 6,5
Ha predicato nel deserto o quasi, ieri, sfoggiando una delle sue migliori prestazioni vanificata però dallo spirito annacquato dei compagni. Più dinamico del solito, ha lottato, contrastato e soprattutto partecipato attivamente alla costruzione.
VACCA 5
Se la scelta di schierarlo è stata tecnica, non ha pagato granché. Ennesimo “giallo” per un fallo rude, poco dinamismo e idee con il contagocce.
CERAVOLO 6,5
Entra e segna, riuscendo a correre veloce come Da Cruz per concretizzare il contropiede, e non è cosa facile. Poi si muove bene, convinto di essere tornato in condizione. L’unica nota lieta della giornata.
SCAVONE 6
Peccato per l’occasione che poteva valere il 2-2, tra l’altro capitatagli quando era già arretrato a fare il terzino. In precedenza in mezzo al campo ha fatto legna e corso avanti e indietro. E’ in un periodo di buona forma.
INSIGNE 5
Qualche sgroppata ma poca resa. Si è andato spegnendo negli ultimi due mesi.
? BARAYE SV
DA CRUZ 6
Male sul gol fallito, benissimo su quello fatto fare a Ceravolo. In mezzo tanta rapidità, meno precisione e protezione della palla, prerogative che, se vuole giocare prima punta, deve acquisire.
DI GAUDIO 5
Un ectoplasma. Se di solito fa più fumo che arrosto ieri non s’è visto neppure il fumo. Una palla gol ma se l‘è fatta parare.
All. D’AVERSA 5
Una prestazione così scialba lo chiama in causa al di là delle scelte giuste o sbagliate che può aver fatto. Adesso, chiuso il mercato, si tratta di mettere le cose al loro posto, specie a livello mentale, e appoggiarsi a chi è più disponibile. Le dinamiche del gruppo devono funzionare come un anno fa anche se molti interpreti sono cambiati. Se no si farà fatica.
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