SAN SECONDO
Michele Deroma
Era stata una giornata di lavoro come tante altre, quella di mercoledì: «Ci siamo salutati alle 18, terminata l’opera quotidiana in cantiere e dandoci l’appuntamento per il giorno dopo». Non poteva certo immaginare, Roberto Zarotti, che quel suo saluto a Valeriu Voina sarebbe stato l’ultimo. «A mezzanotte ho saputo che Valeriu aveva avuto un incidente mortale», spiega tra le lacrime il datore di lavoro del 51enne moldavo, scomparso nella serata di mercoledì in seguito ad un tragico incidente avvenuto alla periferia di San Secondo.
Nato nel 1965 in Moldavia, Valeriu Voina abitava proprio a San Secondo, in una casa da poco comperata in via Osacca, con la sua amata famiglia: la moglie Domnica e i figli Cristian (commesso al Fidenza Village) ed Elena (parrucchiera a Langhirano).
Il moldavo Voina era arrivato in Italia da circa vent’anni: lo aveva preceduto di qualche anno la moglie Domnica, impegnata come badante. Valeriu invece, già dal suo arrivo nella Bassa nel 2003, si era fatto conoscere per le sue capacità nell’arte della falegnameria e della muratura, e più generalmente delle attività manuali: doti che convinsero Roberto Zarotti, titolare - insieme ai due fratelli - di un’impresa edile a San Secondo, ad assumere il moldavo, quindici anni fa.
«E Voina è sempre stato un grande lavoratore - sottolinea Zarotti - Era una figura assai affidabile in cantiere, dove mostrava sempre grande disponibilità. Ha sempre fatto il massimo delle proprie possibilità».
La Gazzetta aveva già scoperto, peraltro, la particolare predilezione per la manualità da parte di Voina: a San Valentino del 2015, nei giorni seguenti ad una forte nevicata che aveva interessato anche la Bassa, il moldavo aveva realizzato dei grandi leoni di neve davanti alla propria abitazione.
«Due veri capolavori, frutto della sua bravura nell’arte della manualità - ricorda Roberto Zarotti - Capacità che ora ci mancheranno tanto, assieme alla sua disponibilità e generosità che metteva nel lavoro così come nella vita di tutti i giorni».
LO SCHIANTO CONTRO UN PONTICELLO
Paolo Panni
L'incidente in cui ha perso la vota Valeriu Voina è avvenuto mercoledì sera poco dopo le 21.30 lungo la strada provinciale che collega Carzeto di Soragna a San Secondo, alle porte di quest’ultimo centro. Voina era alla guida della sua Kia Carens e stava tornando a casa dopo una giornata di lavoro. Ma ad ormai una manciata di minuti dall’arrivo, dopo aver affrontato una curva, l’auto è uscita di strada andando a finire con violenza contro un ponticello in cemento che conduce ad un’abitazione.
Sul posto si sono precipitati i carabinieri della stazione di Sissa Trecasali, che hanno effettuato i rilievi e che stanno ancora indagando per stabilire le cause dell'incidente, coadiuvati dai loro colleghi di San Secondo e di Roccabianca; un’ambulanza della Croce rossa di San Secondo con l’automedica inviate dalla centrale 118, e due squadre dei vigili del fuoco di Parma.
Nonostante la tempestività degli interventi, niente si è potuto fare per il conducente, morto sul colpo. Sul posto si sono formate anche lunghe code, in entrambi i sensi di marcia, perchè il tratto dell'incidente è rimasto chiuso per un paio d’ore e il traffico è stato deviato lungo strade alternative.
La provinciale tra Carzeto e San Secondo è stata molto spesso al centro di incidenti, anche gravi. Non molti anni fa era stata anche teatro di un altro incidente mortale in cui aveva perso la vita una ragazza di Polesine.
La notizia della morte di Valeriu Voina si è rapidamente sparsa in tutta la zona, destando dolore. L’uomo, originario della Moldavia, era arrivato a San Secondo nel 2003 con la sua famiglia e si era rapidamente integrato. Un passato importante da falegname, da anni lavorava come muratore per una impresa della zona. In tanti lo hanno descritto come un lavoratore infaticabile ed eccellente, che svolgeva con grande impegno e competenza le sue mansioni. Un uomo profondamente legato alla famiglia, che a San Secondo aveva molti amici.
Valeriu aveva anche una particolare vena artistica. Due anni fa, in occasione della grande nevicata di inizio febbraio, aveva realizzato con la neve due spettacolari leoni di fronte alla sua casa. In passato, sempre utilizzando la neve, aveva anche realizzato dei Babbi Natale alti tre metri, oltre a diverse altre «perle».
Un uomo buono, come hanno ricordato in tanti, simpatico e sempre cordiale, legato alla famiglia. E proprio alla famiglia in tanti, anche tramite la «Gazzetta» hanno voluto far arrivare il loro cordoglio e la loro vicinanza.
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