Lorenzo Sartorio
Donna di grande classe e carisma, docente universitaria con prestigiosi trascorsi scientifici, vastissima cultura, spiccata simpatia ed uno sviscerato attaccamento per la propria città che ha amato molto. Ida Ortalli, per gli amici «Ducci», è deceduta nei giorni scorsi all’età di 85 anni. Parmigiana del sasso, si laureò in Fisica presso il nostro Ateneo il 18 Luglio 1958 mentre conseguì la libera docenza in Fisica Generale nel 1967. Tenne incarichi d’insegnamento presso le Università di Parma, Torino e Ferrara. Vinse, nel 1976, un concorso a professore di Fisica Generale. Diventò professore straordinario di Fisica all’Università di Ferrara prima e poi, dal 1978, a Parma. Nel 1980 l’incarico di professore ordinario. Collaborò, nel 1959 e nel 1960, alla costituzione del «Gruppo Emulsioni Nucleari» dell’Università di Parma per lo studio delle particelle elementari e del fall-out. Visiting professor al «Cern» di Ginevra, nel 1962/63, partecipò agli esperimenti sulla cattura radiativa di mesoni μ (Gruppo prof.M.Conversi). Costituì a Parma, a partire dal 1963, il primo laboratorio italiano di spettroscopia Mössbauer. La scoperta dell’«Effetto Mössbauer» è del ‘57 e il Premio Nobel per tale effetto fu assegnato nel ‘61. Già da questa scelta si intravvede tutta la personalità scientifica e umana di Ida Ortalli la quale poteva vantare un carattere estremamente forte e determinato con una grande curiosità scientifica che l’ha sempre spinta ad affrontare nuove sfide. «Fellowship» del CNR, nel 1969, svolse attività di ricerca presso il Laboratorio di Magnetismo e Semiconduttori del CNRS a Bellevue-Paris (Francia), occupandosi di semiconduttori Magnetici. Ha collaborato con l’Istituto MASPEC del CNR fin dalla sua fondazione. Numerosi sono stati gli incarichi che ha ricoperto nella sua lunga e brillante carriera. E’ stata eletta nel Consiglio Direttivo della Società Italiana di Fisica (S.I.F.) dal 1983 al 1994 , prima donna in tale ruolo. A Parma, nella «sua» Università, ha dedicato passione, studi e ricerche. E’ stata direttore dell’Istituto di Scienze Fisiche della Facoltà di Medicina e Chirurgia dalla sua fondazione (1986) fino alla fusione in Dipartimento, direttore del Dipartimento di Sanità Pubblica dalla sua fondazione per il quadriennio 2002/2005, direttore, dalla sua istituzione (1988), della Scuola Diretta a Fini Speciali in Fisica Sanitaria, presidente del Consiglio di Corso di Laurea in Tecniche della prevenzione nell’Ambiente e nei Luoghi di Lavoro dalla sua istituzione ( 2002/2003) ed, infine, responsabile del Servizio di Fisica Sanitaria dalla sua costituzione (1985). A coronamento della sua carriera, nel 2003, ricevette il diploma di «Benemerito» della Società Italiana di Fisica. La «Ducci» parmigiana del sasso che tanti portano nel proprio cuore era una melomane appassionata di lirica, così come delle tradizioni parmigiane tant’è che aderì, al suo nascere, all’associazione culturale «Parma Nostra» presieduta dall’indimenticato Enzo Terenzani, tecnico presso l’Istituto di Fisica. Affezionatissima lettrice della «Gazzetta di Parma» ha sempre partecipato alla vita della città non mancando, com’era nel suo carattere, di scrivere lettere al giornale esprimendo la sua decisa opinione. «Come sua allieva posso dire - ricorda Simonetta Croci docente di Fisica Medica presso il Dipartimento di Medicina e Chirurgia del nostro Ateneo - che la «prof» mi ha trasmesso quell’entusiasmo per la ricerca e quella luce che non fa sentire la stanchezza quando si cerca un nuovo inaspettato risultato».
«Siamo state - dice Isa Guastalla - compagne di scuola nel 1946 al «Romagnosi». Una grande amicizia, quella con Ducci, mai scalfita dal tempo. Avevamo due caratteri molto diversi e forse è stato proprio questo a cementare il nostro rapporto. Era una donna di scienza ma anche anche una parmigiana attaccatissima alla città e alle sue tradizioni».
© Riproduzione riservata
Contenuto sponsorizzato da BCC Rivarolo Mantovano
Gazzetta di Parma Srl - P.I. 02361510346 - Codice SDI: M5UXCR1
© Gazzetta di Parma - Riproduzione riservata