Luca Pelagatti
Dentro, sotto il portico e nelle stanze, il balletto silenzioso degli uomini della Scientifica con le tute bianche, il lampeggiare delle lampade usate per svelare le tracce di sangue, la scacchiera dei cartellini con le lettere stampate. Quelli che si usano per segnalare la mappa dei segni da analizzare.
Fuori dalla recinzione, invece, appoggiati nell'erba, due lumini e un mazzo di fiori ormai secchi con un biglietto scritto con mano gentile: «Addio Kelly, sarai sempre nel mio cuore».
Fuori e dentro, la commozione di chi ricorda e il rigore di chi indaga. Si respirava tutto questo ieri in strada Angelica durante in sopralluogo delle forze dell'ordine al Vip Club, il circolo dove la notte di Natale hanno perso la vita Luca Manici, ovvero la Kelly, e Gabriela Altamirano. Un sopralluogo, compiuto dai tecnici della scientifica di Parma e Bologna alla presenza del pm che segue le indagini, Emanuela Podda, degli investigatori della mobile e dei consulenti della difesa, che non ha trascurato nessun angolo del casolare dove, secondo le accuse, Samuele Turco con la complicità del figlio ventenne Alessio, avrebbe ucciso il travestito Kelly e l'ex fidanzata. E tutto questo per vendetta: perché Gabriela lasciandolo gli aveva tolto la sua unica fonte di reddito, ovvero il denaro che lei guadagnava prostituendosi.
Queste le ipotesi, queste le accuse: il sopralluogo di ieri aveva lo scopo di trovare conferme e contraddizioni nel racconto degli accusati e ricostruire quanto accaduto nel casolare trasformato in circolo per incontri. E, nonostante il riserbo degli investigatori, sembra proprio che gli accertamenti di ieri abbiamo dato un contributo importante per capire chi è stato in quella casa. E che cosa ha fatto, quali sono stati i suoi movimenti. Di conseguenza quali siano le sue responsabilità.
«Si è trattato di accertamenti irripetibili molto importanti», si limita a confermare uno dei consulenti presenti all'ispezione che ha un valore particolare alla luce di quello che accadrà venerdì in via Burla: infatti Samuele Turco, che finora ha sempre scelto la via del silenzio, ha chiesto di essere sentito dai magistrati e domani appunto incontrerà il pm e gli investigatori. Cosa dirà ovviamente non è possibile prevederlo ma quello che è stato fatto in queste settimane, compreso il sopralluogo di ieri, ha proprio lo scopo di raccogliere elementi da mettere a confronto con le dichiarazioni del presunto omicida. Che, come ha sempre fatto finora quasi certamente negherà quanto gli viene contestato.
«Che i due accusati fossero presenti la notte del delitto nel circolo di strada Angelica è ormai chiaro; i nostri riscontri hanno lo scopo di chiarire in maniera definitiva le dinamiche e i ruoli», fanno sapere gli investigatori che continuano a parlare di un omicidio preparato con cura e programmato con attenzione.
Le conferme sarebbero, almeno in parte, nel contenuto di alcuni sacchi portati via ieri dal casolare così come nelle immagini raccolte dagli operatori della scientifica che per oltre quattro ore hanno controllato ogni angolo della casa e del giardino.
Solo intorno alle 15 le auto della polizia e degli altri inquirenti hanno lasciato l'Angelica Vip club chiudendo per l'ultima volta i cancelli e apponendo di nuovo i sigilli. Sulla casa dove Kelly e Gabriela hanno perso la vita è tornato il silenzio. Unico segno di quello che è accaduto quei due lumini e quel mazzo di fiori, ormai secchi.
I TRE DUBBI DA CHIARIRE
1 Le dinamiche e i ruoli
L'aspetto da chiarire più importante riguarda i ruoli ricoperti dai responsabili del duplice delitto. Secondo gli inquirenti è certo che sia Samuele Turco sia il figlio Alessio erano presenti al momento omicidio e che per questo ne sono responsabili. Ma è ancora da chiarire il ruolo che hanno avuto e quale sia stato il contributo di ciascuno dei due all'omicidio e alle fasi successive. Il sopralluogo di ieri sarebbe stato proprio mirato a raccogliere elementi utili per chiarire i movimenti e i ruoli in quella notte.
2 Delitto premeditato
Per definire se, come si presuppone, si sia trattato un delitto premeditato si è pensato che potesse essere importante ritrovare il ceppo da cui è stato preso il coltello usato per il delitto. Se si potesse dimostrare che l'omicida è uscito di casa con il coltello si avrebbe una conferma della premeditazione. Ma è tutta la ricostruzione dell'omicidio che fa pensare a un'azione preparata e organizzata con cura, in cui è da escludere che la morte di Gabriela e di Kelly siano il frutto di un raptus o di un impeto improvviso. Quindi saremmo davanti ad un azione premeditata.
3 Denunce della vittima
Nei giorni successivi al delitto è circolata la notizia che Gabriela Altamirano avesse denunciato l'ex fidanzato nei giorni precedenti, raccontando alle forze dell'ordine di sentirsi in pericolo. Se questa ricostruzione fosse confermata, il delitto di Natale potrebbe quindi apparire come un omicidio annunciato. Ma sono da valutare le date: tra la denuncia e la morte i tempi sono cosi stretti da rendere improbabile l'ipotesi di una possibile azione preventiva in grado di impedire il delitto.
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