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Fiorella Mannoia grandiosa al Teatro Regio

Fiorella Mannoia grandiosa al Teatro Regio

13 Dicembre 2017, 10:05

Giulia Viviani

«Combattente – Il Tour» ha fatto novanta, ma niente paura, Fiorella Mannoia non si ferma. La quarta tranche del fortunato ciclo di concerti che ha visto l’artista romana collezionare un sold out dietro l’altro tra teatri e piazze è sbarcata ieri sera al Teatro Regio per un altro emozionante spettacolo, il novantesimo. Fiorella Mannoia ha già annunciato che arriverà a quota 101, dopo la chiusura al Teatro degli Arcimboldi a Milano volerà infatti a New York per esibirsi in febbraio e sigillare così un’annata per lei strepitosa.

Con «Combattente» è la seconda volta in pochi mesi che l’artista si presenta davanti al pubblico parmigiano: a maggio fu l’ennesimo successo, con il teatro pieno, come ieri sera, e un pubblico pronto a celebrare la signora della musica italiana che con carisma e delicatezza si è donata alla platea senza mai risparmiarsi.

Un contatto con il pubblico diretto, che la Mannoia riesce da sempre ad instaurare con immediatezza, conquistando fin dalle prime note. Quelle de «I miei passi» ad esempio, con cui è stato inaugurato il concerto di ieri sera, un’esibizione che ha toccato buona parte dei brani contenuti in «Combattente», non tralasciando altri grandi successi. Già la seconda canzone in scaletta, «I treni a vapore», scritta da Ivano Fossati, ha riportato i fan al 1992, per poi andare ancora indietro nel tempo, al 1981, quando un «Caffè nero bollente» veniva servito sul palco del Teatro Ariston per il Festival di Sanremo. La grande kermesse della canzone italiana del resto l’ha vista protagonista più volte, con «Le notti di maggio» ad esempio (Premio della Critica «Mia Martini» nel 1988) o con la più recente «Che sia benedetta», canzone che ha tirato ancor più la volata al successo di «Combattente»: «Un album che contiene canzoni scritte da diversi autori –ha detto ieri sera Fiorella- ma che ha un filo conduttore, le donne. Donne che combattono, che lottano per la propria dignità». È così che si legano ad esempio brani come «I pensieri di Zo» e «Nessuna conseguenza»: «Auguro a tutte le donne che hanno avuto problemi con i propri compagni di poter dire un giorno, come dice la canzone, che tutto ciò non ha lasciato in loro “Nessuna conseguenza”».

È fatto anche di questo il feeling della cantante con il suo pubblico, della condivisione di sensibilità, impegno e attenzione per temi come i diritti, la lotta alle ingiustizie, le migrazioni.

Un piccolo capitolo a parte è stato riservato anche ai brani di diversi cantautori che Fiorella ha voluto reinterpretare in maniera personale: «La cura» di Franco Battiato, «Felicità» di Lucio Dalla, «E penso a te» di Lucio Battisti, «Insieme» di Mina e la struggente «Sally» di Vasco Rossi.

All’immancabile bis sono state riservate le due canzoni più amate dal pubblico, «Il cielo d’Irlanda» e «Quello che le donne non dicono». E per Fiorella Mannoia ancora una volta, il Teatro Regio si è trasformato in un grande abbraccio.

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