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Il trionfo-ritorno del centrodestra. Crollo del Pd

Il trionfo-ritorno del centrodestra. Crollo del Pd

26 Giugno 2017, 06:42

Netto, clamoroso, in alcuni casi "storico": il trionfo del centrodestra segna i ballottaggi delle amministrative 2017 che vedono la gran parte dei 22 capoluoghi di Provincia in gioco passare all’asse FI-Lega Nord-Fdi. E’ per il Pd e tutto il centrosinistra, lo schiaffo è sonorissimo: cadono roccaforti «rosse» come Genova e Pistoia, dove il centrodestra non aveva mai vinto e cadono sei Comuni su sei - Piacenza inclusa - in Emilia-Romagna. Da domani a Matteo Renzi, toccherà riannodare i fili di una sconfitta che rischia di minare anche la sua leadership: «il Pd isolato politicamente perde. Cambiare linea e ricostruire il centrosinistra subito», è il fendente lanciato dal leader della minoranza Andrea Orlando. Mentre Renzi dà la sua lettura: «Sono risultati a macchia di leopardo». «Non è un test politico».
In una tornata elettorale che registra un’alta disaffezione dell’elettorato (affluenza al 46%, tredici punti in meno rispetto al primo turno) a fare rumore è, innanzitutto, è l'imporsi di quell'alleanza Fi-Lega-Fdi che, fino a qualche giorno fa, vedeva proprio in Matteo Salvini e Silvio Berlusconi tra i più scettici. Eppure, laddove si presenta unito, il centrodestra vince, espugnando Genova con Marco Bucci e conquistando roccaforti rosse come La Spezia - con Pierluigi Peracchini - e Pistoia, con Alessandro Tomasi. Ma lo schema unitario è vincente anche a Monza, Lodi, nell’"ex Stalingrado" d’Itlia Sesto San Giovanni, ad Asti e a Verona, dove Federico Sboarina trionfa su Patrizia Bisinella, compagna dell’ex sindaco Flavio Tosi e sostenuta anche dal Pd. «Ora vado fino in fondo, a governare. I prossimi sono Renzi, Gentiloni e Boschi», esulta Salvini «vedendo» la trazione leghista del trionfo di oggi. «E' un risultato storico, il centrodestra ne faccia tesoro», è il messaggio, chiaro, che Giovanni Toti, dopo il trionfo del "modello» che porta il suo nome in Liguria, manda ai leader di Fi, Lega e Fdi, a cominciare proprio da Berlusconi. «Uniti si vince, no perditempo», incalza Giorgia Meloni anticipando un dibattito che, nei prossimi giorni, si farà infuocato.
Anche perchè al Sud, dove è l’influenza di FI a prevalere in maniera netta su quella leghista, il centrodestra avanza ugualmente. Clamorosa è la vittoria a L’Aquila, dove Pierluigi Biondi ribalta il risultato del primo turno e ha la meglio su Americo Di Benedetto. Annunciato, il trionfo a Catanzaro di Sergio Abramo e al fotofinish quello a Rieti. In tutto, ai ballottaggi, il centrodestra prende 16 capoluoghi su 22 rivoluzionando, inoltre, il tradizionale trend negativo che aveva subito al secondo turno.
Oggi, a «piangere», è invece il Pd. Il centrosinistra si consola vincendo a Lecce con Carlo Maria Salvemini, a Padova con Sergio Giordani, a Lucca con Alessandro Tambellini e a Taranto con Rinaldo Melucci. «Poteva andar meglio», scrive in tarda notte Renzi su facebook confermando tuttavia come a suo parere le elezioni amministrative siano «un’altra cosa rispetto alle politiche». Eppure, in chiave di leadership di coalizione, il voto rischia di indebolire il segretario Dem. E da Mdp arrivano, in vista della kermesse di Giuliano Pisapia, i primi attacchi: "la destra è forte, o si cambia o si muore», sottolinea Arturo Scotto.
E il M5S? Dopo il «disastro» del primo turno, si consola strappando Carrara al centrosinistra (con Francesco De Pasquale) dopo 70 anni di governo «rosso» e avanzando nel Lazio, dove vince a Ardea e Guidonia. «Siamo in crescita inesorabile», sottolinea Luigi Di Maio. A Parma, però, a sorridere è il simbolo del dissenso interno al M5S, Federico Pizzarotti. "Ognuno nel Movimento si farà domande e si darà risposte», sono le parole della rivincita del sindaco emiliano che, con il suo "effetto Parma», potrebbe dare linfa ad una formazione ex M5S anche a livello nazionale.

Il centrodestra si impone in 16 comuni (Alessandria, Asti, Frosinone, Rieti, Como, Gorizia, La Spezia, Lodi, Genova, Monza, Oristano, Piacenza, Pistoia, Verona, Catanzaro, l’Aquila), il centrosinistra in 6 (Padova, Belluno, Lecce, Lucca, Taranto, Cuneo); Federico Pizzarotti, ex M5S e ora con una lista civica, si conferma sindaco di Parma. Leoluco Orlando, «civico» di centrosinistra, resta primo cittadino di Palermo, mentre Trapani (dove non è raggiunto il quorum) dovrà tornare alle urne. Questo è il quadro, non ancora definitivo, che si delinea dalla tornata amministrativa nei 25 capoluoghi - quattro di Regione e 21 di Provincia - chiamati alle urne tra il primo turno dell’11 giugno scorso e ieri.
Una fotografia che ribalta i colori dei municipi in cui si è votato: le amministrazioni uscenti erano in 15 casi targate centrosinistra, mentre il centrodestra governava in sole 5 città. Padova e Lodi erano commissariate; Parma era guidata da Pizzarotti (ex M5S) e a Verona il primo cittadino era l’ex leghista Flavio Tosi.

- PALERMO Leoluca Orlando (lc-cs)  
- GENOVA  Marco Bucci(cd)
- CATANZARO Sergio Abramo (cd)
- L’AQUILA Pierluigi Biondi (cd)
- ALESSANDRIA Gianfranco Cuttica (cd)
- ASTI  Maurizio Rasero(cd+lc)
- BELLUNO  Jacopo Massaro(lc-cs)
- COMO  M. Landriscina(cd)
- CUNEO  Federico Borgna
- FROSINONE Nicola Ottaviani (cd)  
- GORIZIA Rodolfo Ziberna (cd)
- LA SPEZIA  P. Peracchini (lc+cd)
- LECCE  C. Salvemini (lc+cs)
- LODI Commissario Sara Casanova (cd+lc)
- LUCCA A.Tambellini (cs) 
- MONZA  D.Allevi(cd)
- ORISTANO  Andrea Lutzu(cd)
- PADOVA Commissario Sergio Giordani(lc+cs)
- PARMA F.Pizzarotti(civ)  
- PIACENZA Patrizia Barbieri(cd)
- PISTOIA  Alessandro Tomasi(lc+cd)
- RIETI  Antonio Cicchetti(lc+cd)
- VERONA Federico Sboarina (cd)
- TARANTO  Rinaldo Melucci(cs+lc)
- TRAPANI Vito Damiano (cd) 

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