Katia Golini
«Evviva! È stata la mia reazione alla notizia di Parma Capitale italiana della cultura 2020, complimenti al sindaco, alla sua giunta e al comitato promotore di cui faccio parte». Esplode di gioia Franco Maria Ricci , uno che il nome di Parma lo ha portato in giro per il mondo. «È da tanto che noi parmigiani siamo capitale: coi Farnese, coi Borbone, poi con Napoleone e Maria Luigia, Parma ha sempre avuto l’allure di una città internazionale, colta, cosmopolita. Ora dobbiamo tutti lavorare affinché questa occasione non diventi soltanto una trovata commerciale e pubblicitaria, ma riveli a tutti l’anima più profonda della cultura parmigiana. Qui a Parma siamo tutti pronti, così come al mio Labirinto di Fontanellato, dove già a tre anni dalla sua apertura continuiamo a promuovere mostre sorprendenti ed eventi legati alla nostra terra come il prossimo convegno internazionale biennale sull’acqua previsto per questo marzo. Che il sipario si alzi! Che la luce dei riflettori ci inondi!».
«Quando si aspettano - continua il principe dei grafici - ospiti importanti si lucidano gli argenti, si tirano fuori le tovaglie di Fiandra e le stoviglie di pregio, in modo che tutto sia elegante, impeccabile, degno. Mettiamoci tutti all’opera. Anticipiamo i progetti che pensavamo di rimandare. È lo spirito con cui abbiamo accolto la notizia qui al Labirinto della Masone. Per il prossimo 22 marzo, Giornata Mondiale dell’Acqua, abbiamo organizzato un importante Forum Internazionale sulle risorse idriche che durerà addirittura quattro giorni: Labirinto d'acque è il nome che abbiamo dato alla manifestazione, che sarà biennale e sin da ora lavoreremo perché quella del 2020 abbia un risalto davvero planetario, com’è planetario il problema. L'agenda 2020 per noi sarà densissima: abbiamo in cantiere mostre, concerti e molte idee e siamo aperti a buoni suggerimenti. Ora però basta chiacchiere. Lavoriamo».
A rappresentare il pilastro del programma dedicato alla divulgazione scientifica c'è Giacomo Rizzolatti, il più famoso dei neuroscienziati. «Effettivamente in questi giorni si è parlato poco di cultura scientifica. Per la fama di Parma nella musica, nel teatro, nella pittura e nell’architettura è sembrato giusto (e vincente) mettere al centro del progetto per Parma questi aspetti della città. La cultura scientifica non sarà però dimenticata. Con l’assessore Guerra abbiamo parlato fin dall’inizio della competizione per Parma Capitale della cultura, di questo importante aspetto culturale. Pensiamo di giocare a due livelli: uno territoriale e uno di interesse nazionale. Per il primo, su suggerimento dell’assessore e con la collaborazione di Giovanni Galli, abbiamo già programmato un ciclo di incontri sulle Neuroscienze da tenersi a San Leonardo con inizio alla fine di maggio di quest’anno. La nostra idea è che il 2020 debba essere il culmine di una serie di iniziative che iniziano però già da ora. E’ prematuro parlare degli eventi nazionali. Personalmente penso che il lavoro di Condillac a Parma sull’origine del linguaggio, meriterebbe di essere conosciuto, specie ora che le sue idee, puramente filosofiche, hanno avuto importanti conferme sperimentali. Ma vi sono molte altre idee».
«Penso alla mia città che è Capitale della cultura». Se Parma ha un nome da spendere a livello internazionale è anche grazie a lui, il grande regista premio Oscar Bernardo Bertolucci. E' stato il primo a esultare pubblicamente per la nomina di Parma 2020 in un intervento inviato al quotidiano «la Repubblica» che prendeva spunto da un caso di «censura» esercitato dal Comune di Roma.
Guarda avanti lo chef Massimo Spigaroli. «Si tratta sicuramente di una grande vittoria che si aggiunge a quella Unesco di Capitale creativa della gastronomia. Due titoli, uno nazionale e uno internazionale, strettamente legati, che, contribuiranno a cambiare l'immagine di un intero territorio. Molto importante, da adesso in poi, continuare a lavorare compatti per arrivare al traguardo pronti. Anche se il nostro obiettivo deve essere guardare fin d'ora oltre il 2020. Dobbiamo costruire non castelli di sabbia, ma castelli solidi che possano reggere alle intemperie e durare nel tempo. Il titolo ottenuto deve stimolare la città alla creazione di un sistema forte che punti all'infinito».
«Una bellissima occasione per Parma e per il territorio, sono orgogliosa di esserne parte». Anche per Giulia Ghiretti, campionessa paralimpica, testimonial esemplare della forza che possono avere i sogni, è entusiasta. Di lei l'assessore Guerra ha detto due cose: «Ci ha portato grande fortuna: venerdì, il giorno del verdetto, era il suo compleanno. E poi, durante l'audizione davanti alla commissione ha conquistato i giurati e trasmesso un'energia meravigliosa». Giulia è così, travolgente con un semplice sorriso. La voce più giovane di tutte, ma altrettanto potente. Ricorda l'emozione nel giorno dell'audizione: «Ho parlato dopo il sindaco, l'assessore e Andrea Pontremoli, non so se mi spiego. Avevo solo un minuto a disposizione. Alla commissione ho raccontato la mia grande emozione. Poi, riallacciandomi al claim del dossier "la cultura batte il tempo", ho fatto ridere i giurati dicendo: "anche per me è fondamentale battere il tempo"». Mezz'ora di audizione, che non poteva concludersi meglio.
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