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Parma, un pari deludente

Parma, un pari deludente

di Paolo Grossi

12 Febbraio 2018, 03:59

Il Parma non sa più vincere. Il 3-0 al Novara di due settimane fa va considerato un exploit isolato, visto che nelle ultime otto gare, quattro prima della sosta, quattro dopo, è stato quello l'unico successo. Società, tecnici e squadra ci lavoreranno: da tempo diciamo che questa squadra non è da primi due posti. Per arrivare nei primi otto nulla, per adesso, è compromesso.

Ieri c'è stata anche una penosa gogna riservata alla squadra in mezzo al campo, con Lucarelli a parlamentare con i capi ultras. Giusto e anzi doveroso far sentire il dissenso in questi casi, ma in campo la squadra non ha certo lesinato voglia e impegno. E' mancata qualche idea, fors'anche perché si attaccava in modo inedito, e soprattutto serenità negli ultimi trenta metri.

Dopo aver preannunciato e collaudato alcune varianti in settimana, D'Aversa effettivamente all'inizio ha proposto un nuovo assetto: 3-4-2-1 con Gazzola elemento equilibratore tra le due fasi. Arretra in terza linea alla bisogna ma appena si conquista la palla si alza e si proietta in avanti, dove Insigne e Da Cruz agiscono alle spalle di Calaiò molto più stretti di quanto prevedeva il precedente 4-3-3. Dezi gioca in mezzo con Scavone mentre Barillà fa l'esterno di sinistra. Il Perugia si contrappone con un 3-5-2 in cui Pajac a sinistra è l'equivalente di Gazzola: si alza e si abbassa per generare superiorità in una zona del campo.

Gli umbri sono molto densi in mezzo al campo. Anche il Parma lo è e si scatena così il leit motiv della gara: falli, contrasti e scorrettezze. Troppa gente in poco spazio, battaglia tattica e fisica, con l'arbitro che forse non capisce subito l'andamento della partita e tarda a estrarre i cartellini. Intanto Lucarelli di testa su uscita a vuoto di Leali, Scavone con un tiro a chiudere una bella triangolazione con Barillà, e soprattutto Gazzola a tu per tu con il portiere dopo un liscio difensivo, hanno palle gol sostanziose che purtroppo non concretizzano. I crociati sono bravi a non subire mai ripartenze, ma negli ultimi 25' minuti si perdono in episodi di nervosismo. Si va all'intervallo con 14 falli fischiati a favore del Parma, 7 in senso contrario. A sinistra Barillà e Scavone gravati di un giallo, ed entrambe le tifoserie scontente dell'operato dell'arbitro. In realtà nella filigrana del match si legge la condizione nervosa di due squadre inquiete, con tanti dubbi, e più timori che certezze.

In avvio di ripresa il Parma pare voler rispolverare l'arma, poco utilizzata in stagione, del tiro da fuori. Ci provano, senza centrare i pali, Scavone e Barillà, mentre nel mezzo Gagliolo sfiora l'autogol in acrobazia.

Al quarto d'ora entra nel Perugia il fresco ex Germoni e non c'è neanche il tempo di annotarlo che gli umbri passano: Mustacchio da destra crossa in area dove Lucarelli perde Cerri che schiaccia di testa senza remissione e poi si scusa sotto la Nord con i suoi ex tifosi. D'Aversa allora cambia e passa al 4-4-2 togliendo Barillà e inserendo Ceravolo a fianco di Calaiò. Il Parma però è sotto choc e sfiora il tracollo al 24' quando Frattali esce male e perde un pallone su cui Buonaiuto colpisce di testa a colpo sicuro, centrando però prima una spalla di Lucarelli poi il palo. D'Aversa prova il tutto per tutto mandando dentro con un doppio cambio il debuttante Ciciretti a destra e Di Gaudio a sinistra. Il Parma insiste per vie centrali e al 37' sfonda con Da Cruz che viene sgambettato nettamente da Magnani. Dal dischetto Ceravolo insacca l'1-1. Passa un minuto e in mischia Ceravolo pareggia il conto dei pali. Ma finisce lì, tra ondate di fischi e la già ricordata contestazione. E il rimpianto per un Cerri che è sembrato Ibrahimovic. Sabato si va a Empoli, si profila una settimana lunga.

LE PAGELLE

di PAOLO GROSSI

PARMA

FRATTALI 5,5

Poco lavoro per lui, che con un'uscita sbagliata, rotolando addosso a Lucarelli, stava regalando lo 0-2. Molto bello invece un rinvio sulla corsa di Insigne nel primo tempo.

IACOPONI 5,5

Forse dover coprire un po' più spazio lo ha spaesato, fatto sta che non è parso disinvolto come al solito.

LUCARELLI 5

Cerri lo fa ammattire nei corpo a corpo, l'arbitro lo grazia un paio di volte su altrettanti falli e in occasione del gol va per farfalle.

GAGLIOLO 5

Anche lui accusa un'evidente involuzione. E' approssimativo e insicuro come mai prima d'ora.

GAZZOLA 6

E' elemento chiave nel nuovo assetto, si muove con gamba e intelligenza ma si mangia un gol clamoroso e in generale dà poca qualità in avanti.

DEZI 6

Messo in mezzo è più nel vivo del gioco, tocca tanti palloni e molti li recupera. La pecca è la solita ritrosia a osare qualcosa di non banale.

BARILLA' 6

Un buon primo tempo in un ruolo dispendioso. Diligente e propositivo, da tempo non giocava e cala un po' alla distanza.

3CERAVOLO 6,5

Anche stavolta fa bene la sua parte. Non solo per il rigore, ma per come attacca tutti i palloni. Per ora non basta per vincere, ma dà buone sensazioni per il prosieguo.

INSIGNE 5

Lui e Da Cruz giocano più accentrati e trovare spazi gli riesce più difficile. Così non incide.

3CICIRETTI 6,5

In 20' fa intravedere grandi potenzialità, scodella alcuni palloni filtranti «alla Morfeo». Quando avrà la gamba giusta ci farà divertire.

CALAIO' 5

Nervoso e fumoso, sembra perfino poco motivato e non è da lui.

3DIGAUDIO 5,5

Entra con spazi chiusi e non trova mai il guizzo.

DACRUZ 6

In alcuni momenti pecca di egoismo, in altri di frenesia, però alla fine le castagne le toglie lui dal fuoco.

All.D'AVERSA 5,5

Non per fare i bastian contrari, ma non ci iscriviamo al sempre più folto partito di chi vuole la sua testa. Per una serie di motivi. Primo il rispetto dovuto a chi lavora con impegno per la causa crociata. Certe professionalità non possono passare dalle stelle alle stalle perché una palla rimbalza dentro o fuori. Secondo, l'obiettivo play-off è pienamente raggiungibile e in quest'ottica ieri, cambiando finalmente assetto (avrebbe dovuto farlo prima, questo sì) il tecnico ha dimostrato di aver capito che non c'è più molto tempo da perdere. Terzo, a libro paga c'è ancora Apolloni e qualche collaboratore. Mancano 17 gare più eventuali play-off: chi ha la certezza che le cose cambino in meglio mandandolo via? A volte accade, a volte no. Ranieri e Cuper, grandi tecnici, hanno sortito effetti diversi. Cerchiamo di arrivare ai play-off con la rosa in buone condizioni, poi giochiamocela. Ieri però la squadra è parsa soffrire negativamente l'ansia da esame e questo investe le sue competenze. Deve trasmettere, oltre ai concetti tattici, grintosa serenità.

PERUGIA

Leali 6

Volta 6

Del Prete 6

Magnani 5

Mustacchio 7

Kouan 5,5

Gustafson 6

Bianco 5,5

Bandinelli 5,5

Germoni 6

Pajac 5,5

Cerri 8

Di Carmine 5

Buonaiuto 6

All. Breda 6

ARBITRO

SERRA 5

La sua direzione ha avuto un peso sulla gara, nel senso che ha consentito agli ospiti un gioco fisico troppo spesso oltre i limiti. E' un'attenuante però il fatto che la gara è stata scomoda e rognosa per il nervosismo di entrambe le squadre.

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