MICHELE DEROMA
Tony Wolf, L’Alpino, Anthony Moore, Oda Taro. Uomo riservato e pacato, si faceva chiamare con diversi pseudonimi, tra i quali il primo era certamente quello che lo rese maggiormente celebre nel panorama delle illustrazioni per i bambini: ancora più numerosi sono stati i personaggi – Pingu il più famoso, ma anche Paddi, Aldin, Teddy, i protagonisti delle Storie del Bosco, Draguzzo e Draghetto - da lui creati in una carriera cominciata oltre sessant’anni fa, quando poco più che ventenne venne assunto dai fratelli Nino e Toni Pagotto, che avevano appena fondato lo studio Pagot Film.
Come sottolineato dalla moglie Licia e dai figli Matteo, Luca e Lorenzo, è stata un’esistenza destinata a «donare mondi fantastici al pubblico» quella di Antonio Lupatelli, scomparso venerdì scorso nella «sua» Cremona, la città dove ha vissuto praticamente tutta la vita e dove sono stati celebrati ieri i funerali, nella chiesa di San Michele.
Ma fu Busseto il paese che, nel 1930, diede i natali ad Antonio Lupatelli, uno dei tanti artisti – non solo in campo musicale – nati nella cittadina verdiana ma poi divenuti famosi in tutto il mondo grazie alle proprie qualità e capacità professionali.
La carriera del giovanissimo Tony Wolf – che già si era stabilito con i suoi familiari oltre il fiume Po, all’ombra del Torrazzo - partì negli anni Cinquanta con la creazione di storyboard per lo studio milanese dei fratelli Pagot, aperto nel 1946, anche se la svolta professionale per l’illustratore originario della terra di Verdi fu la lunga collaborazione con la casa editrice britannica Fleetway, per cui Lupatelli inventò personaggi fiabeschi e illustrò numerose storie.
A metà degli anni Settanta, sul Corriere dei Piccoli fece capolino uno dei suoi personaggi poi divenuti più celebri, Ciccio Sprai, accompagnato dai testi di Carlo Triberti: nel decennio successivo, con lo pseudonimo di Oda Taro, Antonio Lupatelli avviò un lungo sodalizio con Dami Editore, con cui produsse circa duecento titoli, tra cui «Gli amici del bosco» e «Aldin, il magico orsetto».
Sono state di Tony Wolf anche numerose animazioni del celeberrimo Pingu, protagonista dell’omonima serie realizzata in Svizzera: negli ultimi trent’anni Lupatelli firmò inoltre per l’editore torinese Lo Scarabeo diversi mazzi di tarocchi, tra cui il più piccolo mai pubblicato e definito «degli gnomi».
Venerdì scorso l’88enne Lupatelli si è spento serenamente, assistito dai suoi familiari, nella Cremona che aveva adottato l’illustratore di Busseto sin da quando era soltanto un bambino. Soltanto due mesi fa, proprio lui era stato designato come ospite speciale e presidente di giuria del concorso internazionale di illustratori contemporanei - visitabile ancora sino al prossimo 17 giugno a Genova - dal titolo «Ciao»: l’espressione con cui lo saluterebbero, ora, bambini di oggi e di una volta. Almeno tre generazioni di fanciulli uniti dalla magia di aver potuto ammirare quei «mondi fantastici» nati dalla matita di Antonio Lupatelli.
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