Cristian Calestani
«Aipo ci ha comunicato ufficialmente che rivedrà il protocollo di gestione della cassa di espansione di Marano, mentre la Provincia nel giro di una ventina di giorni inizierà gli interventi sulle arcate della Reggia e sul ponte Europa». Sono queste le principali novità, tra gli interventi per la maggiore sicurezza idraulica a Colorno, di cui parla il sindaco Michela Canova a due mesi dall’alluvione del torrente Parma.
«Convocherò Aipo a Colorno – ha spiegato il primo cittadino – affinché illustri i ragionamenti che, sulla base di studi matematici, sono alla base della gestione della cassa, fattore che ha importanti riflessi sul nostro paese».
Nel frattempo la Provincia ha stanziato una somma di circa 100mila euro per gli interventi di somma urgenza su Colorno. Si tratta della chiusura delle arcate e dei punti deboli della Reggia e di un doppio intervento in corrispondenza del ponte di via Europa dove, nella parte sottostante al manufatto, saranno rimossi elementi che indeboliscono la struttura come cavi e condotte di vari enti e, nella parte soprastante, saranno collocate delle paratie nel punto in cui oggi è presente il guardrail e dove è avvenuto il sormonto delle acque.
Intanto procede l’iter per l’anticipo del rimborso dei danni, da parte della Regione, per i 14 commercianti colornesi colpiti dall’alluvione. Le perizie asseverate, molte delle quali eseguite gratuitamente dai geometri volontari dell’Agepro, sono state inviate a Bologna e si calcola che la liquidazione possa avvenire nel giro di un mese.
LENTIGIONE: SETTE PERSONE ANCORA FUORI CASA
Andrea Vaccari
BRESCELLO - Sono trascorsi due mesi dall’esondazione del torrente Enza. Da quella notte in cui l’acqua ruppe l’argine e invase la frazione brescellese di Lentigione, dove vivono oltre mille persone, la vita sta tornando alla normalità.
Il dramma della prima ora è per fortuna soltanto un ricordo, ma la strada verso la completa normalità è ancora lunga da percorrere.
Per quanto riguarda gli sfollati, l’emergenza è ormai quasi del tutto rientrata. Sono infatti soltanto sette le persone che non hanno fatto ancora rientro nelle proprie abitazioni, mentre tutti gli altri residenti le cui case sono state invase dall’acqua hanno potuto fare rientro. Non prima, ovviamente, di aver lavorato giorni interi per rimuovere fango e acqua.
In questa fase di ripartenza un importante ruolo di riferimento è svolto dal “Comitato cittadino alluvione Lentigione”, che aggiorna costantemente i cittadini sui vari sviluppi. Anche ieri sera, al centro sociale lentigionese, i referenti hanno relazionato sull’incontro che si è svolto in Provincia, al quale hanno preso parte rappresentanti di Aipo, Regione e Comune e in merito ai sopralluoghi sugli argini effettuati con Aipo e i responsabili del Comune e dell’Agenzia regionale di Protezione civile.
Inoltre, è stato tracciato il bilancio dopo la conclusione del bando regionale per i rimborsi a commercianti e piccoli artigiani e illustrato l’esito della partecipazione del Comitato ai vari eventi di solidarietà che si sono susseguiti in queste ultime settimane.
Prosegue, infine, la raccolta di testimonianze e foto relative agli argini prima e dopo l’esondazione. Mentre è ancora aperta la “partita” inerente l’inquinamento di alcuni pozzi privati, sui quali proseguono i controlli.
La zona interessata è in particolare quella di via Viazza, dove i tecnici dell’Ausl-Servizio Sian continuano gli accertamenti.
Particolarmente sentito è il problema della manutenzione dell’alveo dell’Enza, che in queste settimane è rimasto pieno di legname che potrebbe ostacolare il deflusso dell’acqua in caso di nuovo innalzamento del livello. L’ex assessore brescellese Gabriele Gemma ha ottenuto risposta da Aipo dopo aver richiesto chiarimenti sulla competenza dei lavori. L’Agenzia interregionale per il Po, a firma dell’ingegnere Mirella Vergnani, ha spiegato che la manutenzione dell’alveo dell’Enza nel tratto pieno di rami spetta al Comune di Brescello, in quanto è nei pressi di una passerella di proprietà del Comune stesso.
A questo punto, i cittadini auspicano imminenti interventi di rimozione.
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