Il primo spartiacque per Federico Pesci. La difesa giocherà oggi le sue carte per tentare di far uscire dal carcere l'imprenditore, cercando di ottenere almeno i domiciliari. L'udienza, davanti al tribunale del Riesame, è fissata per stamattina a Bologna, ma per la decisione è probabile si debba attendere qualche giorno. Diversa, invece, la scelta di Wilson Ndu Aniyem, difeso dall'avvocato Francesco Saggioro, che ha deciso di non presentare istanza al tribunale della Libertà.
Pesci e lo spacciatore nigeriano sono accusati di violenza sessuale e lesioni aggravate per aver stuprato una ragazza 21enne, a cui sono stati diagnosticati 45 giorni di prognosi, nell'attico dell'imprenditore. Al pusher è contestato anche lo spaccio per aver portato la cocaina.
Una notte a base di sesso, droga e alcol un cui, però, secondo i difensori dell'imprenditore, Antonio Dimichele e Mario L'Insalata, non ci sarebbe stata alcuna violenza. «La ragazza, che era stata pagata, era assolutamente consenziente - avevano sottolineato gli avvocati subito dopo l'interrogatorio di garanzia -. Soltanto giochini sul genere "Cinquanta sfumature di grigio».
La linea della difesa è chiara. Ora spetterà ai giudici del Riesame esprimersi.
G.Az.
© Riproduzione riservata
Gazzetta di Parma Srl - P.I. 02361510346 - Codice SDI: M5UXCR1
© Gazzetta di Parma - Riproduzione riservata