PAOLO EMILIO PACCIANI
I tennisti parmigiani abituati a frequentare i campi della Raquette possono tirare un sospiro di sollievo: il circolo sta per riaprire i battenti.
«Contiamo di iniziare l'attività entro fine mese; al più tardi ai primi luglio» afferma Michele Ventura, presidente del Cus Parma. E' stato infatti proprio il sodalizio rossonero ad aggiudicarsi il bando pubblico per la gestione della struttura comunale per un periodo di sei anni: tre anni più altri di tre di rinnovo.
«Purtroppo i lunghi mesi di inattività hanno provocato danni non piccoli - spiega Ventura - e i lavori di ristrutturazione, che abbiamo già cominciato, dovrebbero andare avanti per tutto il mese. Dobbiamo risistemare tutto il verde e ripristinare i tre campi in terra rossa, che insieme al campo da calcetto costituiscono l'ossatura principale del circolo. Ma contiamo di essere pronti nel giro di poche settimane».
La differenza sostanziale rispetto al passato è che non ci sarà più il ristorante in quanto tale, perché il bando prevedeva soltanto un «punto di ristoro».
«L'attività di ristorazione sarà legata esclusivamente all'attività sportiva - spiega Ventura - quindi non potrà essere aperta negli orari di chiusura del circolo come invece avveniva fino all'anno scorso con il ristorante che era aperto anche agli esterni».
La Raquette è un circolo storico per Parma, frequentato dagli anni Settanta e da sempre gestito dal Cus. In origine l'area era di proprietà dell'ateneo parmigiano che l'aveva poi ceduta al Comune. Per tre anni, in attesa dell'emissione di un nuovo bando, il Cus Parma aveva gestito i campi in regime di proroga. Alla fine del 2017 però, visto che la gara era vicina e non c'era nessuna certezza sulla continuità di gestione, il Cus aveva deciso di non riaprire i campi visto che non c'era alcuna garanzia per il futuro a fronte di spese certe.
Il bando è poi effettivamente stato emesso a fine aprile ed era aperto, come prevede la nuova e complessa normativa per la gestione degli impianti sportivi di proprietà di un ente pubblico. Questo rendeva possibile a chiunque di fare un'offerta come gestore.
La durata prevista era, come detto, di tre anni prolungabili di altri tre e il bando prevedeva che il gestore avrebbe pagato un affitto al Comune ma ricevendo anche un contributo annuo per la gestione.
Ad avere la meglio è stato alla fine il Cus Parma, forte dell'esperienza accumulata in tutti questi decenni nella gestione di impianti sportivi. E presto si tornerà a giocare.
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