Chiara De Carli
Era sicuramente una cucciolata indesiderata, come ne capitano ogni estate a causa delle mancate sterilizzazioni delle gatte «di famiglia» che vengono lasciate libere di uscire di casa, ma invece di contattare un’associazione animalista, il Comune o magari anche solo qualche amico amante degli animali, il proprietario ha deciso di liberarsi dei gattini in un modo crudele e, naturalmente, punito dal codice penale.
Imboccata in Toscana l’Autocisa verso Parma, una volta arrivato al chilometro 71, tra le uscite di Pontremoli e Berceto, attorno alle 7,15 ha abbassato il finestrino e lanciato dall’auto in corsa le bestiole.
Tre gattini di pochi giorni sono così finiti sull’asfalto rovente e per due di loro non c’è stato nemmeno il tempo di alzare la testolina dopo la botta: sono finiti travolti dalle auto in transito.
Ma la scena non è sfuggita ad un operaio che, alla guida dell’auto di servizio, era proprio dietro a quella da cui sono stati lanciati i micini.
Senza pensarci due volte, l’uomo si è fermato in corsia d’emergenza, ha segnalato l’ostacolo a chi stava arrivando e ha raccolto il cucciolo ancora vivo.
Allertata la Polizia Stradale del distaccamento di Pontremoli, è immediatamente partita la caccia all’auto da cui sono stati lanciati i gattini. Dalle indiscrezioni trapelate finora, l’autore del gesto crudele potrebbe avere un nome già nelle prossime ore grazie alle testimonianze e alla visione delle riprese delle telecamere posizionate da Salt lungo l’autostrada e ai caselli, immagini che dovrebbero permettere agli agenti di risalire sia alla targa, e quindi anche al conducente, che a chi viaggiava con lui.
A quel punto, scatterà la denuncia all’autorità giudiziaria come previsto dagli articoli 544 bis e ter del codice penale. Nel frattempo il piccolo sopravvissuto è stato visitato da un veterinario che, nonostante la botta presa, lo ha trovato in buona salute. La visita ha rivelato anche che il gattino è una femmina e il suo salvatore, che ha deciso di tenerla con sé, le ha trovato subito il nome giusto: si chiamerà Cisa.
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