MONICA TIEZZI
Tre casi di sospetto morbillo a Parma e provincia. Non c'è ancora il risultato degli esami di laboratorio, ma i dubbi sono pochi, tanto che i tre episodi sono già stati segnalati dai medici di famiglia degli ammalati al servizio di Igiene e sanità pubblica dell'Ausl.
Le tre persone che hanno contratto la malattia - causata da un virus del genere morbillivirus, della famiglia dei Paramixovidae - sono tutte legate da rapporti di amicizia o parentela. Si tratta di un fratello e una sorella, che abitano in un paese della Pedemontana, e di un amico della donna, che abita a Parma.
Il sospetto che i malesseri accusati da fratello e sorella fossero causati dal morbillo non è stato immediato. I due si sono infatti rivolti in prima battuta ad un dermatologo, che li ha indirizzati ai rispettivi medici di base i quali hanno invece formulato l'ipotesi della malattia infettiva, i cui sintomi erano tutti presenti.
La sospetta diagnosi del terzo caso è stata a quel punto più facile, trattandosi di una persona che frequenta abitualmente la donna.
L'uomo, anche lui trentenne, lavora in un paese della provincia, vive in città ed è stato vaccinato da bambino contro il morbillo. Una vaccinazione che immunizza a lungo, ma non in maniera definitiva, dal virus. Il suo medico curante spiega infatti che quasi sicuramente «il sierotipo del virus contratto non è stato coperto dagli anticorpi attivati dalla vaccinazione».
Tutti i tre malati sono stati sottoposti agli esami di rito per avere la conferma della presenza del virus. I campioni sono stati inviati ai laboratori di Bologna, centro di riferimento regionale di tutte le sospette malattie infettive, e i risultati dovrebbero arrivare domani.
Fratello e sorella, i primi ad ammalarsi, sono ormai alle ultime battute della malattia, mentre il trentenne parmigiano è a letto con febbre alta e le classiche pustole del morbillo, seguito dal medico di base e trattato con antipiretici. Per nessuno dei tre è stato necessario il ricovero in ospedale.
Il servizio di Igiene pubblica dell'Ausl ha intanto avviato l'indagine epidemiologica e la profilassi dei familiari non coperti dalla vaccinazione o che non hanno acquisito l'immunità per aver già contratto il virus.
Sono per ora una decina le persone allertate e che nelle 48 ore successive alla comunicazione dell'Ausl possono essere vaccinate, anche con sedute straordinarie, negli ambulatori di via Vasari. Non si esclude che anche i colleghi di lavoro dei tre giovani possano essere allertati e messi in condizione di farsi immunizzare.
Il morbillo è una delle malattie più trasmissibili. Il contagio avviene tramite le secrezioni nasali e faringee, probabilmente per via aerea tramite le goccioline respiratorie che si diffondono nell’aria quando il malato tossisce o starnutisce. Non esiste una cura specifica. Si possono trattare i sintomi ma non la causa: paracetamolo per abbassare la febbre, sciroppi per calmare la tosse, gocce per gli occhi. E ovviamente riposo.
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