Nei giorni scorsi c’è stato un botta e risposta a distanza fra il sindaco di Noceto, Fabio Fecci, ed il suo collega di Sorbolo, Nicola Cesari, circa la necessità di impiegare i profughi in lavori volontari e socialmente utili per la comunità che li ospita.
Nell’ultima lettera scritta da Fecci al prefetto Giuseppe Forlani, il sindaco ha preso una posizione molto netta nei riguardi della Cooperativa Biricc@, sostenendo che i lavori socialmente utili che avrebbero dovuto svolgere i richiedenti asilo ospitati a Noceto dall’ottobre 2016, sono stati «interrotti a dicembre scorso in maniera unilaterale dalla cooperativa stessa, in palese violazione del protocollo di intesa sottoscritto in data 2/3/2017 e tuttora vigente». Fecci ricorda al prefetto che «le attività lavorative non sono state riprese» e che la sua amministrazione comunale ha già predisposto un nuovo «protocollo di intesa attuativo per la realizzazione di progetti di attività di volontariato rivolti a richiedenti asilo», al fine di far riprendere i lavori socialmente utili. Terminata la parte più «burocratica», il sindaco esprime a Forlani le sue preoccupazioni. «Al di là delle polemiche spesso strumentali sul tema dell’immigrazione che stanno accendendo ogni dibattito, ora mi chiedo, sia come cittadino che come amministratore pubblico: è legittimo che questi soggiornino nel nostro paese senza fare assolutamente nulla? Questo deriva da leggi dello Stato – cui in questo caso nostro malgrado dovremmo soggiacere – o invece piuttosto dalla cattiva gestione che molti (e doverosamente dico molti e non tutti) dei soggetti che ne hanno la gestione – e i profitti ! – portano avanti in maniera spesso spregiudicata anche perché chi ha l’obbligo di controllare non lo fa?». «Signor prefetto – prosegue Fecci - sappia che io continuerò a seguire, come ho sempre fatto da subito, passo dopo passo l’inserimento e le attività di questi ragazzi a Noceto, a battermi nel protestare, segnalare e pretendere risposte quando emergono delle problematiche, a tutela e nel rispetto dei cittadini che rappresento».
A questo punto, Fecci riprende la polemica sulla gestione dei profughi, che nei giorni scorsi lo aveva contrapposto al primo cittadino di Sorbolo, Nicola Cesari. «A questo proposito evidenzio (anche se forse non sono pervaso da quello spirito di carità francescana che ha animato il sindaco di Sorbolo che sulla stampa dichiara di avere personalmente donato loro i suoi abiti, ed al quale comunico il mio impegno perché la prossima partita di calcio della Nazionale Sindaci pro profughi da lui proposta venga invece nell’immediato sostituita con quell’incontro a suo tempo insieme programmato a favore della popolazione della bassa parmense e reggiana che ha subito l’alluvione dello scorso dicembre) che anch’io credo nella solidarietà e nell’integrazione, la cui attuazione è possibile solo se declinata attraverso regole precise e dal rispetto degli obblighi reciproci assunti fra le parti chiamate a favorirla. Al di là delle dichiarazioni d’effetto. Cosa che con la Cooperativa Biricc@ purtroppo non sta accadendo».
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