×
×
☰ MENU

FIRENZE

Il museo degli Uffizi apre il 2023 acquistando un capolavoro di Francesco Hayez - Foto

Si tratta del ritratto del colonnello Arese Lucini in carcere

01 Gennaio 2023, 16:55

Il Ritratto del colonnello Arese Lucini in carcere di Francesco Hayez, capolavoro della pittura risorgimentale, è stato acquistato dalle Gallerie degli Uffizi. L'opera, un olio su tela, è visibile da oggi all’inizio del percorso degli Uffizi, in cima allo scalone lorenese. Dopo un "tour" in vari comuni toscani, sarà esposto permanentemente nella Galleria d’arte moderna di Palazzo Pitti.
Hayez, sul finire degli anni Venti dell’Ottocento, ritrae il conte Francesco Teodoro Arese Lucini (Milano 1778-1836), militare napoleonico poi coinvolto nei moti risorgimentali, in un dipinto divenuto celeberrimo sia per la sua originalissima storia, sia per la sua intrinseca potenza espressiva. L'acquisizione consente così alle Gallerie degli Uffizi di arricchire il proprio patrimonio con un’opera fondamentale, non solo per il suo valore pittorico, ma anche per il suo forte significato storico e politico in relazione ai moti risorgimentali. In questo dipinto emerge infatti la capacità di Hayez, tra i maggiori interpreti del Romanticismo italiano e internazionale, di esprimere, insieme, le speranze e le delusioni del Risorgimento italiano.

L’olio su tela si caratterizza per la sua carica rivoluzionaria: fu lo stesso Arese Lucini, "nobile gentiluomo", come lo definì Hayez, che, da membro dell’aristocrazia, volle rompere le ingessate convenzioni della ritrattistica scegliendo di farsi raffigurare in catene (anche se al momento in cui il dipinto venne eseguito la pena si era effettivamente già conclusa). Si trattò, in tutta probabilità, di un tentativo di riscatto sociale, che il conte volle affidare al geniale tocco del pittore lombardo. Il protagonista del dipinto fu un appassionato collezionista e generoso mecenate.

«Arese, condannato per aver partecipato ai falliti moti anti-austriaci del 1820-21, rivelò i nomi dei cospiratori e di Federico Confalonieri, professando un’impossibilità di mentire che certo lo salvò dalla condanna a morte, ma non da anni di carcere durissimo che minarono gravemente la sua salute - spiega il direttore delle Gallerie degli Uffizi Eike Schmidt -. Il dipinto riassume mirabilmente la vicenda e le ragioni del conte, ma soprattutto offre a Francesco Hayez, il più grande pittore del Romanticismo italiano, la possibilità di misurarsi con la psicologia del personaggio e di offrire una delle prove più alte della sua produzione pittorica. Le Gallerie degli Uffizi si arricchiscono così di un capolavoro riprodotto nei più importanti testi sull'Ottocento». 

© Riproduzione riservata

CRONACA DI PARMA

GUSTO

GOSSIP

ANIMALI