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Sgarbi sindaco per la quarta volta: "'Io sponsor dei borghi italiani, non lascio le altre cariche"

Incompatibilità per Sgarbi, ha 10 giorni per scegliere: o consigliere in Lombardia o sottosegretario

16 Maggio 2023, 19:17

Dorme poco. E per lui è una fortuna. Altrimenti gli sarebbe impossibile conciliare tutti gli impegni: sottosegretario alla Cultura, assessore alla Bellezza a Viterbo, prosindaco di Urbino, forse consigliere a Latina dove il conteggio è ancora in corso. Impegni ai quali da ieri sera Vittorio Sgarbi ha aggiunto quello da sindaco di Arpino, eletto con 2023 voti (44,39%), battendo il presidente del Consiglio provinciale di Frosinone e l’ex presidente del Consiglio comunale, mica una passeggiata. Un elenco che è solo la parte finale di un percorso che con Arpino, nel Frusinate, lo vede sindaco per la quarta volta. Prima lo era stato a San Severino Marche, in provincia di Macerata, poi a Salemi nel Trapanese, infine a Sutri in provincia di Viterbo.
«Per fortuna dormo tre o quattro ore al giorno, la notte lavoro e ricevo spacciatori di opere d’arte. Tempo me ne resta" dice appena arrivato ad Arpino per festeggiare con il sindaco uscente Renato Rea e la lista Rinascimento che lo ha eletto. Terrà tutto, giura che non intende mollare nulla e che la sua sia solo «riconoscenza verso la bellezza. I borghi italiani mi fanno stare bene, mi regalano serenità ed io mi sdebito facendo conoscere al mondo angoli di paradiso, come Arpino».
Da poche ore si è tolto la fascia da sindaco di Sutri, nel Viterbese, lì non è stata un’esperienza semplice «pensate che Casapound voleva impiccarmi quando diedi la cittadinanza onoraria a Mimmo Lucano, sindaco di Riace al centro delle polemiche per le sue idee sull'accoglienza dei migranti. Qui sarà diverso, perchè Arpino è in discesa».
A guardare la topografia, ci sono salite e discese pure ad Arpino, la città di Cicerone e di Piero Cesari il 'cavalier d’Arpinò che insegnò la tecnica a Caravaggio. «Ma cosa avete capito: a Sutri tutto era da fare, qui invece ci sono i lavori già in corso al Tulliano, esiste un Certamen di fama internazionale, c'è una città pulita ed ordinata, io ora devo solo aggiungere notorietà non devo fare il piccolo amministratore locale».
A quello penserà il vice sindaco Massimo Sera: era lui il candidato dell’amministrazione uscente, si è fatto da parte quando Sgarbi ha detto che gli sarebbe piaciuto fare il sindaco per far conoscere la città. Insomma un sindaco testimonial: «Esattamente, io voglio essere lo sponsor di Arpino e della bellezza dei borghi italiani. Ho parlato con il nuovo Dg della Rai chiedendogli attenzione per Aprino ed i suoi eventi nazionali come il Certamen, il Gonfalone, la mostra che faremo sul cavalier d’Arpino. E già così potrei essere utile alla mia città».
Non vuole fare solo il testimonial: qualcosa vuole creare «il Certamen ci mette davanti alla necessità di creare un grande osservatorio sulla capacità dei politici di parlare, una scuola di eloquenza». L’aveva in mente da quando ha deciso di candidarsi, anche perchè per lui la sconfitta non era contemplata «ma certo che mi aspettavo di vincere: Arpino è una città importante e merita un sindaco importante. Anzi, non riesco a capire chi ha scelto di votare per gli altri due candidati».

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