PRESENTAZIONE
Andy Warhol è il protagonista del romanzo dal titolo «Ho ucciso Andy Warhol» della giornalista e scrittrice Giovanna Strano, in uscita il 28 settembre ed edito da Massimo Soncini. Appassionata di arti figurative, la Strano è dirigente scolastico di un istituto superiore con indirizzi artistici, tecnici e professionali, curatrice scientifica della mostra «Van Gogh Multimedia Experience» nelle edizioni di Monreale, Venezia, Torino, Parma, Palermo e Napoli e autrice di numerose opere letterarie di vario genere.
Il suo ultimo romanzo racconta l’America degli anni Sessanta interessata da uno dei periodi più controversi e rivoluzionari della storia dell’arte: la Pop Art. Questa corrente artistica è incarnata dal personaggio di Andy Warhol, ma il punto di vista della narrazione è multifocale in quanto intreccia la visione dell’artista con quella delle figure che animavano il suo quartier generale: la Factory.
Dopo un libro su Van Gogh e uno su Modigliani, ha deciso di approfondire la figura di Andy Warhol. «Sono sempre stata appassionata di arte - spiega - ma, dopo essermi occupata di artisti classici, ero curiosa di conoscere meglio il mondo dell’arte contemporanea. Ho visitato numerose mostre dedicate ad Andy Warhol e sono rimasta molto colpita dalla sua figura, scoprendo che attorno a lui ruotavano personaggi di spicco come Edie Sedgwick, Jean Michel Basquiat, i Velvet Underground e Marilyn Monroe, figure che, se all’apparenza potevano sembrare frivole e superficiali, avevano in realtà un passato di sofferenza, spesso legato a complesse vicende familiari, soprattutto per le donne. Valerie Solanas, ad esempio, era una femminista convinta e radicale che sparò a Warhol senza, però, riuscire ad ucciderlo».
Il titolo è la trasposizione del punto di vista della Solanas, ma nel suo romanzo si intrecciano più voci. «La narrazione - prosegue - scava all’interno della personalità della Solanas, per cercare di comprendere le motivazioni del suo gesto, ma prosegue con il punto di vista di Andy Warhol che parla in prima persona e con il mio, creando movimento e dando voce a più personalità».
Che pubblico specifico di riferimento aveva in mente l'autrice quando ha scritto questo romanzo?. «Il libro - conclude - è accessibile ad un pubblico generico ed è indirizzato specificamente ai giovani e agli appassionati di storia dell’arte perché, purtroppo, le persone più anziane faticano ad apprezzare l’arte contemporanea. Mi piacerebbe molto, però, che, attraverso la lettura, chiunque possa imparare a capire meglio quest’arte e ad amarla, come è accaduto a me». L’appuntamento è per lunedì alle 18 a Lostello in Cittadella, per la presentazione in anteprima nazionale del romanzo, durante la quale l’autrice dialogherà con Filiberto Molossi, vice capo redattore della Gazzetta di Parma.
Gloria Sanzogni
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