Fondazione Monteparma
Nell’incontro intitolato «Ma che opera d’Egitto! Auguste Mariette inventore di Aida» all’Ape Parma Museo, Giuseppe Martini, storico della musica e collaboratore dell’Istituto nazionale studi verdiani, e Alberto Nodolini, scenografo, fotografo, ex direttore artistico di Vogue Italia e presidente dell’Accademia nazionale di Belle Arti di Parma, hanno regalato ai presenti un viaggio affascinante tra i teatri del Cairo e di Milano di fine diciannovesimo secolo.
«Oggi parleremo di egittologia, attraverso la figura di Auguste Mariette, uno dei più grandi egittologi moderni e colui che ideò la storia dell’Aida di Verdi - ha spiegato Martini, mostrando bozzetti e disegni di costumi e scenografie delle prime dell’Aida al Cairo e a Milano -. Vedremo come sicuramente l’Aida è un’opera egiziana, tuttavia vi è una forte presenza di elementi di fantasia e di aspetti non particolarmente egittologici. Questo perché bisognava riuscire a comunicare con i gusti e le aspettative di un pubblico operistico occidentale di fine 1800». La conferenza ha chiuso il ciclo di conferenze collaterali all’esposizione «Viaggi a Oriente. Fotografia, disegno, racconto» promossa da Fondazione Monteparma. Nodolini, che durante la sua lunga carriera ha lavorato alle scenografia dell’Aida per il teatro nazionale di Sofia e ha viaggiato in Egitto ha concluso: «Parlare di una rappresentazione come Aida è sempre un dramma, perché spesso viene mal interpretata e letta distrattamente. Bisogna capire profondamente la storia e conoscere perfettamente i colori, la natura e i monumenti antichi del territorio egiziano».
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