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CULTURA

Da Parma a Marte e ritorno, una sera d’inverno… Racconto per immagini: foto

di Andrea Toso

31 Dicembre 2024, 17:12

Sì, a Parma si può fare anche questo. Una domenica d’inverno, nessuna data astrale particolare, è l’ora di pranzo, la casa è calda e tranquilla ma l’aria umida entra nell’animo e la nebbia riempie le cornici delle finestre.
Andiamo? Sì, dai andiamo. C’è un rito da onorare: l’odissea nello spazio, nel nostro spazio. E allora vestiamoci e prepariamoci lo zaino leggero: tè caldo, frutta secca, un uovo sodo, anche gli occhiali da sole!, una fetta di spongata, scarponi, guanti e ramponi. Via via subito, dai!
A Langhirano c’è già il sole e in un’ora siamo al rifugio Lagdei. Ci contiamo, il più esperto si mette in testa e il più saggio va in coda per non dimenticare nessuno. Via dai, alla sella del Marmagna spazzata dal vento. Dai andiamo in vetta per l’appuntamento con il tramonto del sole che chiude gli affanni della giornata qui sulla Terra. In lontananza Lerici e Portovenere. Il vento gelido pulisce i cuori e favorisce gli abbracci. Ringraziamo il cielo perché anche quest’anno siamo in buona salute. Ed è subito sera. Mettiamo le pile frontali e scendiamo con gli occhi sorridenti giù al Lago Santo, ghiacciato e incantato. Al rifugio Mariotti ci aspettano per la cena: zuppa di cipolle, costine in umido, un bicchiere di vino e un pezzettino di panettone al cioccolato. Il cuoco del rifugio e tutti i ragazzi che ci servono la cena, gentilissimi, ci invitano a fare presto perché devono pulire tutto, chiudere il rifugio e tornare a casa sulla seggiovia esposta al vento. È ora di tornare. Ci rivestiamo perché adesso fa davvero freddo: scarponi, guanti e ramponi. Accendiamo la luce delle pile frontali e scendiamo per il sentiero che si ricorda di Maria Luigia ormai due secoli fa. Tutti insieme siamo una luminaria vivente, facciamo il solletico alla neve con i nostri passi. In cielo la luna piena ci osserva e ride. In un attimo, per magia, siamo nelle nostre case di Parma: siamo andati e tornati da un altro mondo. A Parma lo sanno in pochi.

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