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ARTE E MEMORIA

Svelato nel ghetto ebraico di Roma il murale di Liliana Segre e Sami Modiano contro l’antisemitismo - Foto

Era stato deturpato da azioni antisemite e poi rimosso a Milano. E' firmato da aleXsandro Palombo

24 Gennaio 2025, 22:03

In occasione dell'ottantesimo anniversario della liberazione di Auschwitz, a Roma è riapparso il murale contro l'antisemitismo che raffigura Liliana Segre e Sami Modiano. Era stato deturpato da ripetute azioni antisemite e poi rimosso a Milano. L'opera realizzata dall'artista contemporaneo aleXsandro Palombo è divenuta un'importante simbolo di resistenza e ha fatto il giro dei media internazionali dal New York Post al Jerusalem Post, dal tabloid inglese The Telegraph fino all'emittente televisiva americana Fox News.

L'opera “Anti-Semitism, History Repeating” dell'artista contemporaneo aleXsandro Palombo celebra due tra gli ultimi grandi testimoni italiani sopravvissuti all’Olocausto, è stata acquisita dal Museo della Shoah di Roma per la sua importanza testimoniale divenendo parte della sua collezione permanente ed è stata collocata davanti alla Porta d’Ottavia, sotto la targa che ricorda il rastrellamento del 16 ottobre 1943.

Questa acquisizione, promossa dalla Fondazione Museo della Shoah, sottolinea l'importanza di custodire la memoria attraverso l'arte ed è un potente monito contro l'antisemitismo e il negazionismo, temi sempre più urgenti nel panorama contemporaneo.
A svelarla è stato il Sindaco di Roma Roberto Gualtieri, il Presidente della Fondazione Museo della Shoah Mario Venezia con la presenza del Sottosegretario alla Cultura Federico Mollicone e di Victor Fadlun, Presidente della Comunità ebraica di Roma.
Il murale era apparso la prima volta a Milano in Piazzale Loreto il 30 settembre 2024, è stato oggetto di due azioni vandaliche: il 15 ottobre, le stelle di David sono state sfregiate, e l'11 novembre, i volti di Segre e Modiano sono stati cancellati. La rimozione definitiva, avvenuta il 2 dicembre, ha suscitato indignazione a livello nazionale e internazionale. La decisione di trasferirlo a Roma, nel contesto della Fondazione Museo della Shoah, non è solo un atto di protezione, ma anche un messaggio contro l'odio e l'intolleranza, un odio che non cenna a diminuire e proprio in questi gironi la Senatrice a Vita Liliana Segre continua ad essere presa di mira da terribili insulti antisemiti.

Il sindaco di Roma Roberto Gualtieri ha dichiarato: “Quest’opera rappresenta la Memoria e l’importanza di non dimenticare la tragedia della Shoah, il punto più basso raggiunto dalla storia dell’umanità, che noi abbiamo il dovere di ricordare e onorare i testimoni, le vittime di batterci perchè nessuno dimentichi e che tutti sappiano che questo orrore non si ripeta mai più, contro ogni forma di antisemitimso, razzismo, contro la violenza e l’orrore che ha portato a quel crimine contro l’umanità e avere qui a Roma questo bellissimo murale proprio alla viglia della giornata della Memoria e ottantesimo anniversario della liberazione di Auschwitz, penso sia un segnale molto importante e giusto”.

Alle dichiarazioni del sindaco si sono aggiunte quelle del sottosegretario alla Cultura Federico Mollicone, che ha dichiarato: “Sono qui in rappresentanza della commissione cultura e del Parlamento a questo importante momento di inaugurazione di un'opera d’arte riparativa quale appunto quella della street art che rappresenta Liliana Segre e Sami Modiano e della mostra immersiva sula liberazione dei campi. Crediamo e lo abbiamo fatto concretamente come ha ricordato il presidente Giorgia Meloni, che ricordare la Shoah sia non solo un dovere ma una presa di distanza da quella che è stata rappresentata come l’abisso dell’umanità”. 

Mario Venezia, presidente della Fondazione Museo della Shoah, ha affermato: “Quando abbiamo appreso la notizia dello sfregio al murales a Milano, siamo stati sopraffatti dall'indignazione, Un gesto vile e insensato che non solo colpisce l'arte, ma tenta di ferire il cuore stesso della Memoria. Ma non ci siamo arresi a questa violenza simbolica. Abbiamo trasformato la rabbia in un atto di bellezza e resistenza, prendendo contatto con l'artista, che ha saputo reinventare l'opera e realizzarne una nuova versione a Roma, presso la Casina dei Vallati, sede museale della Fondazione. Questo murales è la nostra risposta: una ferita che si rimargina, un simbolo che torna a vivere più forte di prima, perché la Memoria non può essere imbrattata”. 

Il murale in acrilico di 170 x 195 cm, sarà visibile all’aperto fino al 2 febbraio e successivamente troverà collocazione permanente nella Casina dei Vallati, l’edificio d’epoca medievale cuore delle attività della Fondazione.
aleXsandro Palombo è uno degli artisti internazionali tra i più riconosciuti e impegnati sulle tematiche di rilevanza sociale, tra le sue opere pop più famose al mondo dedicate alla Shoah c’è l’iconica serie “I Simpson deportati ad Auschwitz” definita un colpo di genio dal quotidiano ebraico americano The Forward.

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