visioni d'artista
Le linee, le colatura, qualche paillettes, la cartolina: «Notte di San Lorenzo» (2003) evoca un mare al contrario, un mare la posto del cielo, con qualche onda che indirizza sparuti spruzzi di acqua sulla piazza illuminata rappresentata nella piccola immagine stampata su carta. Conta tutto: la composizione dell'opera su tela, un metro per un metro, l'acrilico colorato e disteso con pennellate lunghe e sicure, la cartolina. E' nel collage il segreto dell'innovazione. All'inizio erano i paesaggi e la pittura dal vero, olii su tela e pennellate massicce, a tratti materiche. Poi esplode la figura che va di pari passo con le visioni informali cariche di luminose sfumature. Negli anni Ottanta sperimenta nuove tecniche ideando composizioni ricche di citazioni, con influenze concettuali esplicite. Nelle opere a matita su carta, anche sovrapposte a interventi su acetato, rivela abilità speciale nel disegno.

Nunzio Garulli dipinge dagli anni Settanta ininterrottamente. Calibra i colori, maneggia pennelli e altri materiali con destrezza. Si inoltra anche nel riutilizzo di materiali di scarto - reperti metallici, legni - e prosegue le sue «variazioni di stile» con opere, a partire dagli anni Duemila, che diventano collage fatti di tempere, carte stampate, cartoline in cui le parole, i versi, gli aforismi si accostano ai tratti di colore secondo un alfabeto nuovo e personalissimo.
Nato nel 1957 nel Comune di Montechiarugolo, oggi vive e lavora a Sorbolo. La sua prima personale risale al 1988. Nel 2021 l'ultima nell'aula magna del liceo artistico Toschi, accompagnata dal catalogo a cura di Stefania Provinciali «Oltre la linea d'orizzonte» in cui sono racchiusi cinquant'anni di lavoro d'artista.
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