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INTESA A VENEZIA

La Via Francigena si candida a chiedere il riconoscimento di Patrimonio dell'Unesco

Accordo fra Regioni e Governo, la Toscana sarà capofila. Il commento di Andrea Massari

La Via Francigena si candida a chiedere il riconoscimento di Patrimonio dell'Unesco

Foto d'archivio

19 Maggio 2025, 21:07

E' stato firmato oggi, al Villaggio delle Regioni, a Venezia, un protocollo d’intesa con il ministero della Cultura e le Regioni Toscana, Lombardia, Emilia-Romagna, Liguria, Lazio e Valle d’Aosta per sostenere la candidatura della Via Francigena nella Lista del Patrimonio Mondiale Unesco. La Toscana è capofila nel percorso per il riconoscimento della Via Francigena Italiana a patrimonio Unesco. 

In occasione della IV edizione del Festival delle Regioni e delle Province autonome, è stato presentato ufficialmente a Venezia il protocollo di intesa per la candidatura della Via Francigena italiana a Patrimonio Mondiale Unesco, un’iniziativa che vede il coordinamento del ministero della Cultura in sinergia con sette Regioni italiane, con la Toscana come capofila. «La presentazione del Protocollo di Intesa per la candidatura della Via Francigena italiana a Patrimonio Mondiale Unesco rappresenta non soltanto un obiettivo strategico per il Ministero della Cultura, ma anche un esempio virtuoso di cooperazione interistituzionale fra Stato e Regioni», ha dichiarato il ministro della Cultura, sottolineando l'importanza del lavoro congiunto tra istituzioni centrali e territori.
Il percorso proposto comprende l’intera rete di strade che costituiscono la Via Francigena in Italia, dai valichi alpini (Gran San Bernardo, Moncenisio, Monginevro) fino a Roma, con una lunghezza lineare complessiva di circa 1200 km, attraverso sette regioni dell’Italia centro-settentrionale (Valle d’Aosta, Piemonte, Lombardia, Liguria, Emilia-Romagna, Toscana e Lazio). La rete viaria è affiancata dalle strutture più significative a essa collegate: città e insediamenti rurali, antichi e recenti; complessi monastici; luoghi di culto; edifici per l’accoglienza, ospitalità e assistenza; strutture di sosta; strutture difensive (castelli, forti, fortezze, torri e rocche), manufatti e infrastrutture stradali (ponti, guadi, porti).
«La candidatura si inserisce coerentemente nel tema del Festival delle Regioni 2025 - ha continuato il ministro della Cultura Alessandro Giuli - che ha scelto di mettere al centro il binomio innovazione/tradizione, riconoscendo nei siti Unesco un asse portante dell’identità nazionale e uno strumento di sviluppo sostenibile, in linea con l’Agenda 2030 delle Nazioni Unite».
«La Via Francigena, con la sua straordinaria ricchezza culturale, paesaggistica e spirituale, merita di essere riconosciuta dall’Unesco come patrimonio dell’Umanità. Siamo pronti a percorrere, insieme, questo cammino», ha concluso il ministro, rinnovando l’impegno istituzionale a sostegno della candidatura.
Le ulteriori tappe necessarie ad ottenere il riconoscimento internazionale. Entro il 15 giugno, la Commissione nazionale italiana per l’Unesco valuterà il dossier di candidatura che, in caso di approvazione, verrà presentato dall’Italia al Centro del Patrimonio dell’Unesco per la sua valutazione preliminare. Qualora l’organismo desse «luce verde», verrà presentato il dossier completo di candidatura, che sarà sottoposto alla valutazione del Comitato del Patrimonio Mondiale nella sessione del 2029. 

Andrea Massari, ex presidente della Provincia di Parma, commenta: «Una splendida notizia arriva oggi da Venezia tramite il messaggio e le parole dell'assessore al Turismo della Regione Emilia Romagna Roberta Frisoni». «Il protocollo tra le regioni era stato avviato nel 2017 e rinnovato nel 2022 dopo la proposta avanzata dai Comuni Francigeni italiani riuniti a Fidenza nel giugno 2015; oggi la firma ufficiale a Venezia segna un ulteriore passo avanti. Ora l’obiettivo è concludere entro il 2025 il Preliminary Assessment, la valutazione preliminare, necessaria affinché lo Stato possa selezionare la candidatura italiana ufficiale da presentare all’Unesco per il 2026. La Regione Toscana ha anticipato che il Dossier sarà concluso a giugno».

«Il protocollo firmato oggi per candidare la Via Francigena a patrimonio Unesco rappresenta un passo significativo nella strategia del governo per valorizzare questo percorso, rendendolo competitivo con cammini come quello di Santiago e costituendo così un vantaggio per la nazione», ha detto la ministra del Turismo Daniela Santanchè

«L'Italia ha già il maggior numero di patrimoni universali certificati dall’Unesco. Ma questo della via Francigena ci voleva». Lo ha detto oggi il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, dopo la sottoscrizione del protocollo d’intesa con il Governo per ottenere il riconoscimento della via Francigena a patrimonio dell’umanità. «La Francigena, che nel medioevo era un pò l’autostrada, che coinvolge sette regioni italiane, oggi simbolo del turismo slow, a piedi, in bicicletta, che consente di vivere luoghi, paesaggi, borghi storici medievali. E’ simbolo dell’Italia diffusa - ha aggiunto Giani - che non è quello dei grandi centri, del consumismo della cultura ma di quel turismo che sempre più cerca valori, emozioni. L’essere patrimonio universale dell’umanità rappresenta per la Francigena un obiettivo che le sette regioni italiane attraversate possono perseguire insieme. Oggi il protocollo d’intesa - ha concluso - segna l’inizio dell’iter concreto». 

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