FIRENZE
E’ indietreggiato per farsi scattare una foto all’interno degli Uffizi, ma è inciampato proprio sulla struttura a terra che dovrebbe impedire di avvicinarsi alle opere e, in una manciata di secondi, ha fatto il danno. Il visitatore - un italiano di circa 40 anni - che voleva essere immortalato davanti al 'Ritratto di Ferdinando dè Medici gran principe di Toscanà, di Anton Domenico Gabbiani, ha finito per provocare uno squarcio nella tela del '700, sulla quale si è appoggiato con le braccia quando ha perso l'equilibrio. Per lui scatterà una denuncia. E’ accaduto oggi, giorno in cui il ministro della Cultura Alessandro Giuli si trovava proprio agli Uffizi per celebrare la fine delle operazioni di smontaggio della gru che deturpava lo skyline cittadino.
Se il danno, si spiega dal museo, è lieve, ferma è la posizione del direttore degli Uffizi Simone Verde: dopo l'accaduto ha annunciato di voler porre «dei limiti molto precisi, impedendo i comportamenti non compatibili con il senso delle nostre istituzioni e del rispetto del patrimonio culturale». Secondo Verde «il problema di visitatori che vengono nei musei per fare meme o scattare selfie per i social è un dilagante». E del resto è di pochi giorni fa la denuncia - con tanto di video qui diffuso per denunciare l’accaduto e sensibilizzare gli spettatori - della direttrice di Palazzo Maffei a Verona, Vanessa Carlon: qui una coppia di visitatori, sempre per scattarsi una foto, ha praticamente distrutto la sedia Van Gogh dell’artista Nicola Bolla.
Proprio oggi appunto Verde a Firenze festeggiava insieme al ministro Alessandro Giuli, al presidente della Regione Toscana Eugenio Giani e alla sindaca di Firenze Sara Funaro la rimozione della maxi gru installata nel 2006 per il cantiere dell’ampliamento del museo, con un evento ad hoc dal titolo "Firenze ritrova il suo orizzonte".
«Viva gli Uffizi, viva la rimozione della gru, evviva la classe operaia che non so se va in paradiso ma che ha restituito una vista paradisiaca ai fiorentini», le parole di Giuli. «Finalmente la gente comune, la gente di Firenze si riappropria del proprio paesaggio, che non ha una dimensione solo estetica ma anche interiore. La riappropriazione di questo paesaggio è il minimo che il ministero della Cultura debba e possa garantire a una città così importante come Firenze. L’idea che gli Uffizi oggi finalmente possano offrire uno sguardo nuovo sull'avvenenza di questa magnifica città, di questo bellissimo posto, ci rende molto orgogliosi». «È un momento che ha un significato duplice - il commento di Giani -. Firenze si libera finalmente di uno sfregio che per tanto tempo ha caratterizzato il suo panorama. Tanto tempo perché l’attesa è durata veramente troppo. Con oggi la realizzazione dei Grandi Uffizi si fa sempre più concreta».
Un giorno di festa segnato comunque ancora dalle schermaglie politiche legate all’ipotesi declassamento del Teatro della Toscana. Parlando di Stefano Massini, direttore artistico del Teatro, Giuli ha dichiarato: «E' uno dei più grandi artisti, è un patrimonio dell’Unesco. Vorrei fosse messo nelle migliori condizioni per lavorare e temo che l’attuale governance della Pergola non sia in grado di farlo». «Se io fossi il ministro» Giuli dopo le dimissioni di tre membri della commissione «andrei a chiedere spiegazioni e cercherei di capire - la replica di Funaro -. Mi sembra che la risposta sulla governance sia una risposta che non c'entra niente con quello che è uscito sulla commissione, su questo lo inviterei ad approfondire di più».
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