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CULTURA

Il museo d'arte cinese ed etnografico di Parma tra i fondatori di Mipam

Il museo d'arte cinese ed etnografico di Parma tra i fondatori di Mipam

23 Luglio 2025, 10:39

Il Museo d'Arte Cinese ed Etnografico dei Missionari Saveriani di Parma è tra i musei fondatori di MIPAM – Musei Italiani con Patrimonio dal Mondo - la prima rete nazionale che riunisce istituzioni museali italiane impegnate nella conservazione e valorizzazione di collezioni provenienti da America, Asia, Africa e Pacifico, con l’obiettivo di promuovere il dialogo interculturale, la condivisione di buone pratiche e la trasparenza nella gestione e cura di questo straordinario patrimonio.

Il presidente della Fondazione Culturale Saveriana - padre Enzo Oliviero Verzeletti - è stato nominato nel board direttivo della nuova rete insieme ai direttori di altre prestigiose istituzioni italiane, come Marina Pugliese (direttrice del MUDEC – Museo delle Culture, Milano), Davide Quadrio (direttore del MAO Museo d’Arte Orientale, Torino), Andrea Viliani (direttore del MUCIV – Museo delle Civiltà, Roma), Enrico Colle (direttore del Museo Stibbert, Firenze).

Un patrimonio secolare al servizio del dialogo interculturale

"La partecipazione del nostro Museo a MIPAM rappresenta un riconoscimento del valore delle collezioni che custodiamo da oltre un secolo - dichiara padre Verzeletti-. Le nostre collezioni, frutto del lavoro missionario dei Saveriani nel mondo, tra Africa, Brasile e Asia, diventano oggi strumento di dialogo e comprensione tra culture diverse attraverso questa importante rete nazionale."

Il Museo d'Arte Cinese ed Etnografico conserva infatti una delle più significative collezioni di arte orientale in Italia, con opere provenienti principalmente dalla Cina ma anche da altri paesi asiatici, africani e sudamericani, raccolte dai missionari saveriani durante i loro viaggi iniziati nel 1895.

MIPAM: una rete per valorizzare il patrimonio mondiale in Italia
La rete MIPAM, ufficialmente costituita il 10 giugno 2025 al Museo Stibbert di Firenze, nasce dopo quattro incontri preparatori che si sono svolti tra il 2023 e il 2025 a Milano, Parma, Torino e Firenze, che hanno coinvolto istituzioni provenienti da tutta Italia. La nuova rete si propone come un punto di riferimento per direttori, curatori, conservatori e archivisti di istituzioni statali, comunali, universitarie, missionarie e private.

L'Italia custodisce infatti un'ingente quantità di opere e manufatti non europei, giunti nel Paese sin dal XV secolo. Molte di queste collezioni si trovano in istituti che oggi, grazie a MIPAM, possono contare su una rete di specialisti e collaborazioni intermuseali.

L'iniziativa, promossa dal MUDEC di Milano, coinvolge 26 istituzioni fondatrici molto diverse tra loro a livello istituzionale, storico e collezionistico – e che, in alcuni casi, operano anche al di fuori dei circuiti museali tradizionali – ma che nel loro insieme condividono la missione di favorire la ricerca, aumentare l’accessibilità e supportare la valorizzazione di patrimoni di opere non europee e dei loro articolati contesti culturali di riferimento e di provenienza.

Ora queste diverse istituzioni dispongono di un riferimento stabile per sviluppare progetti in collaborazione, rafforzare il dialogo tra l’ambito nazionale e quello internazionale, condividere problemi comuni e mettere a confronto le rispettive buone pratiche. La rete è comunque aperta a nuove adesioni.

Progetti e opportunità future
L'adesione a MIPAM apre nuove prospettive per il Museo parmigiano. La rete organizzerà riunioni periodiche e proporrà lo sviluppo di progetti congiunti quali mostre, pubblicazioni, attività formative e programmi pubblici che valorizzino il patrimonio materiale e immateriale comune.

"Questa collaborazione ci permetterà di rafforzare il dialogo fra l'ambito nazionale e quello internazionale, condividere problemi comuni e mettere a confronto le nostre buone pratiche con quelle di altre prestigiose istituzioni", conclude padre Verzeletti.

Con MIPAM nasce una nuova consapevolezza: quella di un'Italia museale più connessa, informata e pronta ad affrontare le sfide contemporanee legate alla storia, all'etica e alla cura del patrimonio culturale mondiale.

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