Lipu
L'inverno lo passa in Africa, ma appena arriva la primavera torna a casa. Il falco dai «piedi rossi» non abbandona mai la sua Bassa parmense, qui dove dà alla luce i suoi piccoli, sotto l'ala protetta della Lipu.
Ben trenta volontari in questi giorni sono al lavoro per applicare l'anello ai pulli di falco cuculo: una specie di carta d'identità per riconoscere nel tempo quello che è a tutti gli effetti un cittadino del mondo.
«È il quindicesimo anno di inanellamento di pulli di falco cuculo - spiega Michele Mendi, delegato provinciale della Lipu -. Un'operazione che serve per seguire le migrazioni e per valutare gli spostamenti. E in 15 anni sono stati inanellati almeno 1.300 piccoli e questa è un'altra annata importante perché ci sono oltre cento copie e il censimento non è ancora terminato, per cui sono nati almeno 300 pulli.
La Lipu da vent'anni segue questa specie e, in collaborazione con alcuni Comuni e con gli agricoltori, che rispettano un'agricoltura tradizionale, sorveglia e monitora questa colonia della Bassa, tra i comuni di Torrile, Sissa Trecasali, Busseto e Soragna. Una colonia che addirittura è la più grande d'Italia e certamente l'unica grande colonia dell'Europa occidentale».
Il falco cuculo è una specie protetta e prioritaria a livello europeo. Il maschio è color grigio blu ardesia, mentre la femmina è color crema. Il falco dai piedini rossi si ciba esclusivamente di insetti e di piccoli mammiferi. E la loro nidificazione è un indicatore del buono stato di salute del territorio.
«Oltre all'inanellamento e lo studio, la Lipu fa molto di più - ricorda Mendi -. Facciamo un grosso lavoro durante la stagione invernale ed è quello di posizionare cassette nido sulle piante: cassette adatte alla nidificazione».
«E insieme al posizionamento - continua Mendi - c'è poi tutta la manutenzione. Queste cassette sono molto gradite al falco cuculo, che le utilizza molto di più dei nidi naturali.
Il falco cuculo ha infatti capito che queste cassette in legno con tetto e rinforzo possono riparare dai forti temporali e dalle tempeste e dal vento, per cui si sente protetto. Quasi l'80 per cento delle coppie ha nidificato nelle cassette che la Lipu ha posizionato. E incredibilmente c'è chi ogni estate torna nella stessa cassetta».
Un vero ritorno a casa, per questo uccello così importante per l'ambiente e per la biodiversità.
«Il falco cuculo ha scelto proprio la Bassa parmense per l'agricoltura tradizionale, fatta soprattutto di erba medica per il foraggio delle vacche che producono il latte per il parmigiano reggiano - conclude Mendi -. Ringrazio moltissimo i volontari membri dello staff della Lipu e dell'Università di Bologna, che hanno partecipato con entusiasmo alla missione».
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