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LUTTO

La Bassa e la sua poesia, addio a Mirko Ghinelli

Il pittore aveva 94 anni. Originario di Sissa, viveva da sempre a Fontanellato

Lutto Il pittore  aveva 94 anni. Originario di Sissa, viveva da sempre a FontanellatoLa Bassa e la sua poesia, addio a Mirko Ghinelli

di Manuela Bartolotti

09 Maggio 2025, 13:16

Per un artista basta un dettaglio per restituire lo spirito di un luogo e renderlo immortale. E basta avere tale capacità per restare lui stesso immortale attraverso la forza evocativa della sua opera. Qualche giorno fa ci ha lasciati a 94 anni il pittore Mirko Ghinelli, originario di Sissa, ma da sempre abitante a Fontanellato e socio storico dell’Ucai di Parma. Ha scoperto la vocazione artistica fin da giovane quando s’iscrisse all’Istituto d’arte Toschi. Quindi, iniziò la sua carriera negli anni ‘50, avendo come modelli di riferimento il professor Otello Bernini e Renzo Barilli.
È stato per anni custode e guida alla Rocca Sanvitale di Fontanellato, ha insegnato storia dell’arte nei Licei e alla Scuola Media di Busseto. La sua pittura ha ricevuto gli elogi di numerosi critici ed esperti quali Mario Consigli, Francesco Barocelli, Gianni Cavazzini, Tiziano Marcheselli, Leila Palazzolo Salomoni, Giancarlo Gonizzi. Ghinelli ha lasciato un corpus vastissimo di opere che vanno dai paesaggi d’impronta ottocentesca dove ha saputo fermare l’atmosfera della Bassa, gli angoli del suo paese, fino ai ritratti e alle tante nature morte, in realtà vivissime e quasi dialoganti con l’osservatore. Davvero efficaci i suoi grandi quadri che evocano l’esprit dei luoghi con naturalezza e capacità di sintesi, visioni emozionate ed emozionanti del borgo e della campagna intorno, resi universali dalla vibrante poesia della memoria. Poi c’è anche il Ghinelli delle piatte, bidimensionali marine alla maniera della Scuola Romana novecentesca.
Dopo le tante mostre in provincia di Parma e l’antologica alla Galleria Sant’Andrea nel 2019, avrebbe dovuto fare un’altra esposizione purtroppo annullata per motivi famigliari. Ora sarebbe auspicabile che parte del suo patrimonio artistico venisse messa a disposizione della comunità di Fontanellato, in forma di raccolta permanente. Perché lui più di ogni altro ha celebrato pittoricamente questi luoghi, raccogliendone col pennello la storia e la bellezza. L’anima che mai va perduta.
 

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